Arte In Copertina

Taglio del nastro per 4 elefanti in piazza Università: “Catania ha un’identità chiara”

Inaugurati nella mattinata i quattro elefanti esposti in Piazza Università. Nella conferenza stampa che si è tenuta in Palazzo degli Elefanti due temi sono stati ribaditi da ognuno dei presenti: l'amore per la città di Catania e speranza per le generazioni future.

Quattro elefanti in vetroresina, quattro doni alla città di Catania per celebrarne l’unicità. Negli ultimi giorni si è parlato molto della nuova installazione artistica apparsa in piazza Università per poi colorarsi un po’ per volta. 

Ed è dopo l’ultimo tocco di colore sul quarto elefante, dato alle prime ore di questa mattina, che l’opera è stata presentata alla città presso Palazzo degli Elefanti. Tra i partecipanti alla discussione con la stampa nella Sala Consiliare, il Primo cittadino del capoluogo etneo, l’artista Ligama, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Vincenzo Tromba. Importante la presenza del professor Liborio Curione, responsabile dell’Istituto di Grafica dell’Accademia di Belle Arti, e Alessandro Bertolini, Vicepresidente di BAT Italia e responsabile degli Affari legali e Relazioni esterne dell’area Sud Europa di BAT, che attraverso Glo ha dato via alla campagna Today I Will, responsabile dell’installazione artistica.

Quello di British American Tobacco è un bel regalo alla città – ha dichiarato Pogliese -. Si celebra il nostro simbolo, il Liotro e al contempo si dà un messaggio di coraggio alle nuove generazioni di giovani adulti, invitandole a trovare in se stesse la forza per grandi cambiamenti. […] I quattro elefanti, decorati con i nostri colori, da un artista nostro e dai ragazzi della nostra Accademia, diventeranno parte del patrimonio artistico catanese, arricchendolo“.

Come ha poi specificato lo stesso Primo cittadino, sposare l’iniziativa non è stato affatto difficile in quanto di grandissimo valore artistico. I quattro coloratissimi elefanti che al momento stazionano in Piazza Università saranno spostati in un secondo momento a Villa Bellini, dove i turisti e i cittadini catanesi potranno continuare ad ammirarli.

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Durante il suo intervento, il direttore Vincenzo Tromba ha sottolineato come l’Accademia di Belle Arti non abbia tardato un istante a prendere parte all’iniziativa. Fondamentale è stata la strategia comunicativa che è stata preferita negli ultimi giorni, ossia una strategia volta a stuzzicare la curiosità dei passanti e dei futuri consumatori. “Di solito questa strategia ha bisogno di tempi più lunghi rispetto ai tre o quattro giorni che sono stati dedicati a Catania – ha spiegato Tromba -, ma non per questo essa non ha raggiunto il suo scopo. Ho visto e sentito i cittadini catanesi molto incuriositi dall’operazione […] quindi c’è stato un coinvolgimento da parte della cittadinanza verso questo progetto“.

E il coinvolgimento dell’utente è stato fondamentale per la decorazione dell’ultimo elefante, quello ultimato in mattinata. Si tratta infatti di una collaborazione tra Ligama, il mondo accademico e il pubblico online. L’artista, infatti, ha pubblicato sui social due bozzetti che sono stati sottoposti agli utenti del web per una votazione. Il progetto vincitore è stato poi realizzato da Ligama insieme a tre studenti dell’Accademia: Gaia Pappalardo, Andrea Biancoviso e Giuseppe Marletta.

Sulla scelta dell’elefante come soggetto, Tromba aggiunge: “Catania, rispetto alle altre grandi città del Meridione – Napoli, Palermo, Bari – è l’unica ad avere un’identità chiara e precisa. Napoli non ce l’ha, perché di volta in volta si racconta col Vesuvio, con Pulcinella, con la pizza. Non ce l’ha Palermo, che è una bellissima e importantissima città, o forse ne ha troppe […]. Catania è l’unica, tra le quattro città Meridionali più importanti, a possederne una chiara che parla a due voci: l’Etna e l’elefante. E anche nel lessico sportivo o toponomastico. A Catania c’è la Via Etnea, a Napoli non c’è una Via Vesuviana. Etna ed elefante sono diventati ormai due stereotipi, in particolare l’elefante che troviamo ovunque e in qualsiasi contesto. E con gli stereotipi bisogna giocare e sfoggiarli.

Bertolini parla dell’iniziativa come di una necessità per un paese in cui c’è tanta voglia di fare. “Questo è un progetto di Catania, per Catania e fatto dai catanesi,” ha spiegato durante il suo intervento, aggiungendo di esserne orgoglioso in quanto italiano. Una città storica con un’università tra le prime d’Italia, e che ha dato i natali a personaggi straordinari della levatura di Bellini. “Catania avrà avuto i suoi momenti di difficoltà, però penso che si trovino alle spalle.

L’iniziativa, che non è fine a se stessa, è riuscita a coinvolgere pubblico e privato alla ricerca di una “bellezza particolare terza”, come l’ha definita il professor Liborio Curione. “Gli elefanti hanno rivestito Catania per una settimana di immagini e sogni fantastici su quelli che potevano essere i desideri e le finalità degli stessi” ha spiegato il professore. I colori delle decorazioni, che all’apparenza potrebbero sembrare insoliti, in realtà rispecchiano alla perfezione l’aspetto cromatico della Sicilia. “Tutto questo appartiene alla Sicilia, che è ricca di colori e ognuno ha la sua cromaticità” ha concluso.

Alla fine della conferenza, i partecipanti alla conferenza si sono spostati in Piazza Università dove è avvenuto il taglio del nastro e l’inaugurazione ufficiale delle quattro opere, con firma dello stesso Ligama che ha trovato in questa occasione un’ulteriore possibilità di riportare il suo ciclo pittorico astratto Identity.

È il modo con cui interpreto e traduco le sensazioni che ricevo dall’interazione con le nuove generazioni – ha spiegato l’artista -.  Oggi posso fare a modo mio è un insieme di traslazioni cromatiche dove le nuove generazioni rappresentano le mie forme astratte, che si muovono, si interrompono, si sovrappongono e si condividono. Ogni forma è un contenitore di colore puro; è un’esistenza che interagisce. Ogni forma è una persona che ha voglia di scoprire”.

A proposito dell'autore

Silvia Di Mauro

Studentessa di lingue, ha fatto della scrittura la sua raison d'être. Dalle recensioni di libri, serie TV e film alla pubblicazione di un libro con lo pseudonimo di Christine Amberpit, si dedica anche alla sceneggiatura e produzione di serie per il web, corti, video musicali e pubblicità.