Nell’ultima settimana, o meglio negli ultimi 4 giorni, dal 14 gennaio ad oggi, le strade della provincia catanese hanno contato un totale di 7 vittime, di cui 2 minorenni ed un ventenne.
Il primo incidente, avvenuto il 14 gennaio, porta alla scomparsa di Santo ed Andrea, i due cugini uniti nella passione per la lotta, dopo uno scontro frontale in via Palermo. Il secondo, il 15 gennaio, sull’A18, in direzione Messina, è stato scaturito dalla perdita dell’olio da parte di un tir, con successivi incidenti a catena che sono costati la vita a due ottantenni e ad un agente della Stradale. L’ennesimo incidente è poi avvenuto, anche questo il 15 gennaio, ad Aci Castello, dove a perdere la vita è il ventenne Gianluca. Nella mattinata di oggi, 18 gennaio, invece, si è consumato un altro incidente mortale, nei pressi di Misterbianco, dove a perdere la vita è un 25 enne di Aci Bonaccorsi.
Alla luce di tali fatti che hanno insanguinato le strade del catanese, il presidente Osservatorio Nazionale per la tutela delle vittime di omicidio stradale (Onvos) ha voluto far notare la pericolosità delle strade siciliane: “Messina registra, nel 2017, 1.429 incidenti, 16 decessi e 2.129 feriti. Catania: 2.640 incidenti, 58 decessi e 3.821 feriti. La maggior incidentalità autostradale, nella Regione, si attesta sulla A19 e sulla A20. Le strade statali più pericolose sono la SS115, la SS113 e la SS121. La mortalità cresce nei comuni di Catania e nella provincia di Trapani. Il costo sociale dell’incidentalità per la Sicilia è di 1.1 miliardi di euro con un’incidenza sul costo sociale nazionale (pari a 17 miliardi di euro) del 6.5%“.
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