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Terremoto nel catanese, epicentro Santa Maria di Licodia

Ieri sera intorno alle 23.57 si è verificata una scossa di terremoto con magnitudo 3.3 e una profondità di soli 6.3 km. L’epicentro a Santa Maria di Licodia. La scossa è stata distintamente avvertita anche a Belpasso, Biancavilla, Nicolosi, Paternò, Ragalna, Adrano, Camporotondo Etneo e in modo più lieve anche a Catania, Pedara, Misterbianco, Mascalucia e Acireale.

Subito dopo una seconda scossa è stata avvertita poco distante alle 00.09 nel comune di Ragalna, un terremoto di magnitudo 2.3, con una profondità di soli 3 km.

Gente in strada nella notte, e decine di chiamate ai Vigili del Fuoco. Al momento non si registrano danni.

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L’esperto Vulcanologo dell’INGV Boris Behncke  ha spiegato sul suo profilo  Facebook
 
E’ stato uno sciame sismico con massima magnitudo di 3.3, nell’area fra Sant Maria di Licodia, Ragalna e Paternò, ipocentri fra 3 e 7 km di profondità, su una struttura sismogenetica (una faglia che produce terremoti) ben conosciuta. Sequenze simili sono stata osservate frequentemente in passato, e probabilmente sono, come i terremoti a monte di Adrano di sabato scorso, una risposta delle rocce sotto l’Etna a movimenti di magma in profondità. Mentre questo tipo di attività sismica era molto tipico negli anni 80-90, e ancora nel periodo 1997-2010, negli ultimi anni se ne è osservata poca, e pare che ci si sia disabituati con fretta. Invece questa è una sismicità del tutto normale per l’area etnea, capace di produrre danni limitati, soprattutto nel settore orientale dove i terremoti possono superare magnitudo 4 e sono estremamente superficiali (Santa Venerina 2002, Fleri 1984). Non sono segno di eruzione imminente, però danno sì un avviso che l’Etna è un sistema vulcanico molto attivo e comunque il vulcano si sta ri-pressurizzando, anche questa cosa normalissima considerando che l’Etna in termini di “produttività” è il secondo più attivo vulcano sulla Terra. (il primo è il Kilauea in Hawaii9.