Cronaca

CATANIA – “Etna un porcile”, la denuncia di due turisti di Treviso

Rifiuti e immondizia sull’Etna. È questa la denuncia di due turisti di Treviso che hanno deciso di inoltrare una mail all’Ente Parco dell’Etna, ai Comuni del Parco, alla città metropolitana di Catania e alla Regione Sicilia.

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“Buongiorno,

scriviamo a tutti Voi perché non riusciamo a girarci dall’altra parte e a fare finta di non aver visto niente. Siamo due turisti di Treviso e torniamo ora da 6 giorni di viaggio lungo la costa orientale della Sicilia, durante i quali abbiamo effettuato anche due escursioni sull’Etna e una “circumetnea” con la nostra macchina.

Quello che abbiamo visto è la bellezza naturale mozzafiato del vulcano, del suo nero, della sua vegetazione incredibile, delle sue profumatissime e gialle ginestre. E poi il mare bellissimo, e palazzi meravigliosi, e chiese stupende.

Ma quello che abbiamo visto è anche, purtroppo, incuria e sporcizia, discariche vere e proprie lungo le piazzole di sosta e immondizie lungo ogni metro lineare del ciglio della strada. Abbiamo fatto delle foto (v. allegati) che vogliono essere esemplificative di ciò che un turista si trova davanti. Diciamo esemplificative, perché la situazione è drammaticamente diffusa per le strade del Parco. Ma – va detto – anche fuori: per esempio nei territori di Catania, Acireale, Aci Trezza ed Aci Castello.

Abbiamo incrociato turisti francesi, olandesi, tedeschi…ci siamo vergognati per l’indegno spettacolo. Ver-go-gna-ti. Abbiamo pensato: cosa diranno della Sicilia, dell’Italia? Diranno che è una terra bellissima popolata da zozzoni. Questo diranno, è sicuro. Già ce lo ha detto una coppia di Stoccarda, amareggiata quanto noi. Che tristezza, che schifo vedere il porcile ai piedi delle ginestre. Che vergogna.

Non sappiamo in che misura la presenza di rifiuti in ogni angolo della zona sia attribuibile allo scarso senso civico degli abitanti (perché è palese che non fosse immondizia lasciata solo da turisti, Signori! Copertoni, frigoriferi, cuscini, materassi, bottiglie, pannolini, cartacce di ogni genere, di tutto e di più) e in quale misura a disservizi degli enti preposti alla raccolta delle immondizie.

Non possiamo che fare appello alle Amministrazioni locali: intervenite nell’educare i cittadini a rispettare la loro terra, la nostra terra, anche con pesanti sanzioni! Sorvegliate le Società incaricate della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti affinché impongano la raccolta differenziata e ritirino le immondizie con regolarità!

E’ inutile ottenere referendum contro le trivelle, proclamare lotte alla criminalità organizzata e allo smaltimento illegale dei rifiuti tossici, sostenere battaglie civili di ogni genere, se non si è capaci di tenere pulita casa nostra. La cosa più semplice è imparare a non buttare una lattina dal finestrino della macchina o una cartaccia sul marciapiede (perché farlo? Qualcuno ce lo spiega? Perché?). Ma se questo non ci riesce, obiettivi ancor più impegnativi saranno solo parole al vento e non ci sarà speranza.

Non vogliamo mai più vergognarci, e vorremmo tanto in futuro poter parlare solo bene della Sicilia. Non vogliamo rassegnarci ad una situazione che appare radicata e speriamo che questa nostra email non venga immediatamente cestinata da chi la riceverà.

Confidiamo nell’orgoglio siciliano. Amatevi di più.

Giada Pastore e Enrico Zeffiro”.