Altro Attualità Eventi Lavoro, stage ed opportunità News Ricerca e Scienza Utility e Società

“Metals-Catchers”, bucce di banana per depurare l’acqua: la scoperta di un giovane italiano

alvaro-maggio-1024x683

Depuratori addio! Sarà possibile depurare l’acqua con delle semplici bucce di banana. Questa è stata la recente scoperta di Alvaro Maggio, uno studente di Gallipoli di soli vent’anni, arrivato secondo in un concorso europeo nel quale si sono confrontati altri 34 brillanti scienziati.

Il giovane Maggio, dopo aver ultimato gli studi al liceo “Quinto Ennio” di Gallipoli, ha manifestato il suo amore verso la ricerca, presentando al Fast di Milano l’invenzione “Metals-Catchers” all’European Union Contest for Young Scientists.

“Sto lavorando da due anni a questo progetto da quando ero al liceo, grazie all’aiuto della mia professoressa di biologia, Rossana Congedo: facevo degli esperimenti per testare la capacità di frutta e verdura di mitigare gli effetti collaterali di alcuni farmaci gastrolesivi, ed ho osservato che la frutta ha una carica negativa (attraverso la pectina) mentre i metalli si comportano come le parti cariche positive – racconta Maggio in un intervista – In parole semplici, ho trovato un modo per purificare le acque  dai metalli, attraverso dei filtri fatti con le bucce di banana essiccata”.

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

Questo è quanto si legge nella presentazione del progetto: «il dispositivo Metals-Catchers permette davvero di risolvere il problema globale di acqua contaminata da metalli pesanti, che sono noti per finire nel cibo, bioaccumulo nei tessuti e organi e causare gravi malattie. I tubi filtranti e baccelli proposti sfruttano alcuni rifiuti alimentari (bucce di frutta e verdura) , trasformandoli in una risorsa vera, riuscendo a sequestrare i cationi metallici e ripulire l’acqua in breve tempo. Essi hanno anche dimostrato di essere in grado di riutilizzare i rifiuti diverse volte (circa 9) , senza perdere la loro efficacia, per evitare il pretrattamento chimico dei metodi tradizionali, eliminando anche il loro impatto ambientale aggiuntivo. Il metodo può essere utilizzato su larga scala e ad un costo molto basso».

L’Unione Europea ha premiato il giovane scienziato offrendogli la possibilità di seguire uno stage al centro di ricerca Jrc – Joint research center. 

A proposito dell'autore

Simona Lorenzano

Cresciuta ad Agrigento, terra in cui ha respirato la grecità a pieni polmoni, consegue la maturità presso il Liceo Classico Empedocle. La passione per la salute e il benessere la spingono a laurearsi in Infermieristica a Catania. Scrive su Live UniCT sin dal primo anno di università e continua a coltivare il suo amore per la scrittura, la musica e le discipline umanistiche. Per citare Plinio il Vecchio: “Non lasciar passare neanche un giorno senza scrivere una riga”.