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Diatriba arancinu-arancina: ecco cosa riporta il dizionario siciliano-italiano del 1857

Arancinu o arancina? La diatriba che divide in due la Sicilia sta per trovare un punto di incontro. E la verità dell’etimologia è nascosta proprio in un dizionario dell’età borbonica. 

Da anni ormai, se non da secoli, la diatriba tra i cugini palermitani e quelli catanesi è sempre stata oggetto di polemiche e sfottò. Fulcro del dibattito è il sacro cibo degli dei, l’arancino catanese o l’arancina come la chiamano i palermitani.

Dopo tanti anni di lotte a colpi di etimologia, la storia sembra dare ragione ai catanesi: anche a Palermo infatti, durante il Regno delle Due Sicilie, si diceva “arancinu“.

Il comitato storico dell’associazione delle Due Sicilie, immergendosi nella questione, ha ripescato dei dizionari che appartengono all’età borbonica.

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Questo è quanto riporta il “Dizionario Siciliano-Italiano, Giuseppe Biundi, Palermo, Ed. Fratelli Pedone Lauriel, 1857″ a pag. 32: arancino 1

Ma anche dopo l’Unità d’Italia è il termine “arancinu” a resistere nel capoluogo siciliano, così secondo Antonino Traina nel suo “Nuovo Vocabolario Siciliano-Italiano, Ed. Giuseppe Pedone Lauriel, Palermo, 1868″ in cui a pagina 69 afferma: arancino 2

Basteranno queste fonti ad attenuare le tensioni tra la parte orientale e quella occidentale della Sicilia? Non ci resta che attendere, godendo della dolce compagnia del nostro amato arancino!

A proposito dell'autore

Serafina Adorno

Classe 1989. Dalle sabbie dorate agrigentine e dalla bianca scala dei turchi si è trasferita a Catania per intraprendere i suoi studi e iniziare a dare forma ai suoi sogni. Laureata in Lingue e letterature comparate, lavora nella comunicazione e nei Festival del cinema.