Eccoci arrivati all’ultimo girone, l’H. A chiudere le presentazioni abbiamo Russia, Belgio, Algeria e Corea del Sud.
Diciamo pure che dei giocatori della nazionale russa non ce ne può fregar de meno; sono invece molto più importanti le donne sovietiche sugli spalti. E cosa importa se sorelle, mogli o semplici tifose, loro hanno già vinto il loro campionato del mondo senza scendere in campo. Si chiamano Ludmilla, Olga, Yana e Vladimira e basta giusto uno sguardo per innamorarsene. Ah sì. Poi c’è anche la squadra. La allena la mascella di Fabio Capello. Ma cosa conta quando in tribuna ci sono Feodora, Irina, Radmila e Aleksandra a redimerti l’anima e il cuore con un gesto. Ah certo. Poi la Russia potrebbe anche vincere il mondiale, ma potremmo non accorgercene se Anastasiya, Svetlana e Tamara ci tendono una carezza con la gentil mano. Lasciate pure che si ubriachino di vodka per contentezza; il resto è una bellissima storia annunciata. La chiamavano Grande Madre Russia. Complimenti alla Madre.
Passiamo al Belgio per evitare altre distrazioni. E’ la attesissima piccola terribile di questo mondiale; in pochi anni si è trasformata da una legione di brocchi senza logica a una squadra di senso compiuto piena zeppa di campioni emergenti. Un po’ come se l’Albinoleffe si trasformasse in Real Madrid dopo un “bibidi bobidi bù”: un vecchio anatroccolo coi piedi piatti di nome Mpenza è diventato un vellutato cigno chiamato Hazard. Un anziano broccolo coi guantoni di nome De Wilde si è tramutato in quell’elegante estremo difensore che è Courtois. Magia nera? Non credo. Culo. Parecchio culo. E dieta del Waffel.
A proposito di cibo, ecco l’Algeria. Loro che, senza Turchia e Tunisia, saranno gli unici rappresentanti del kebab in questo torneo e dovranno portarne altissima la bandiera. Andando a dare un’occhiata ai convocati scopriamo che Taider si è specializzato nel kebab con salsa bianca in quel di Milano, mentre l’abbinamento pomodoro più cipolla è la chicca di Bentaleb. Se preferite invece la variante con salsa piccante, il maestro è il difensore Mesbah. Ma il vero piatto forte è quello del portiere Zemmamouche, detto in patria The King of falafel:le vostre speziate polpettine a base di legumi in tutte le varianti, fritte fresche e con antica cura. Una delizia per i vostri arabeschi palati. Non perderti il mondiale dell’Algeria, per il gusto più tuareg che ci sia!
E infine la Corea del Sud. Non abbiamo molto da dire su questa nazionale. I giocatori si assomigliano tutti e si chiamano tutti Lee, Park e Kim. Potremmo invertire nomi e cognomi e non ce ne accorgeremmo. Potrebbe succedere che il portiere giochi in attacco e non ce ne accorgeremmo. Potrebbe succedere che uno zio deceduto del mediano giochi al posto dello stopper e non ce ne accorgeremmo. Noi ridiamo e scherziamo ma questi una volta son arrivati in semifinale. Chissà se dovesse risuccedere. Non ce ne accorgeremmo. Ieri sono cominciati i match, con il Brasile del cascatore Neymar che ha battuto la Croazia per 3-1.
Vi accompagneremo per tutto il Mondiale! Stay tuned…