
Oggi apriamo col girone A, che vedrà incontrarsi Brasile, Croazia, Messico e Camerun. Partiamo proprio dai favoritissimi padroni di casa, tutti samba, caipirinha e calcio bailado. Sono passati da tempo i fasti di Ronaldo e Adriano; basti pensare che l’attuale peso specifico dei due è uguale a quello di tutti e ventitre i convocati dal Ct Scolari. Però, nuove giovani entusiasmanti leve, hanno trovato spazio in maglia verdeoro: parliamo di Neymar, che a soli 22 anni ha già battuto il record planetario di selfie su Instagram per un calciatore o di David Luiz, evidente sosia di Telespalla Bob dei Simpson, amante di allegre bevute e famoso per il suo spaccamento creativo ogni qual volta la sua squadra vince un titolo; si mormora che i brasiliani vorrebbero il trionfo solo per ammirare le gesta del già citato David, magari fradicio di Mojito e con la Coppa del Mondo incastonata tra i riccioloni come l’osso di Ciottolina, la figlia di Fred Flinstone. Da tenere d’occhio:
- Bruce Banner, in campo con il terribile pseudonimo di Hulk;
- Dante: difensore del Bayern Monaco, che si dice componga endecasillabi sciolti con le tibie dei difensori avversari;
- Luiz Gustavo: unico corridore in un team di ballerine, darà lo stipendio in cambio di bombole di ossigeno già dalla seconda partita.
Passiamo però in rassegna alle altre tre squadre. Della Croazia segnaliamo subito la maglia a scacchi rossi e bianchi, ispirata alla tovaglia da tavola della nonna del portiere Pletikosa. Inoltre poniamo la nostra attenzione sui due calciatori: tali Vrsaljko e Mandzukic: chi di voi riesce a pronunciarli correttamente uno dopo l’altro e col naso tappato vincerà un coltello tagliagole offerto direttamente dall’arsenale del terzino Corluka.
Il Messico è ormai privo di grandi personaggi storici del passato alla Campos o alla Blanco, ma può vantare una grintosissima schiera di narcotrafficanti reclutati l’altro ieri nelle periferie di Tijuana: tutti loro a sostegno dell’unico vero campeon in rosa: Javier Hernandez, detto “Chicharito”, pisellino, un nickname che mi ricorda solo il figlio di Braccio di Ferro. Il nostro eroe lo porterà scritto pure sulla maglia, pur di distinguersi da certi suoi poco raccomandabili compagni di nome Jose Juan Vasquez , Jesus Corona o Alan Pulido: roba che nemmeno negli archivi di Alcatraz.

Per oggi è tutto. A Domani per il girone B.
Joga Malinho!














