Giornata storica per il nostro stato, per il governo, per la democrazia.
La politica italiana si รจ trasformata in una vergognosa staffetta che ha permesso il passaggio del testimone dalle mani del successore di Mario Monti, Enrico Letta, a quelle dellโoratore Matteo Renzi.
Anche se sembra presto per delineare un quadro fermo e deciso, i segnali sono chiari.
Forte delle ciceroniane parole e sicuro dei concetti su cui voleva fare leva, ieri รจ riuscito a raggiungere unโimportante e nuovo obiettivo: ottenere la poltrona piรน agognata della casta saltando le elezioni, sรฌ, proprio quelle che permettono al popolo, sovrano del potere politico, di decidere le sorti del suo stesso futuro.
Fermandoci un attimo, e analizzando le parole del โgiovane Renziโ, troviamo una forte dose di auto sacrificio, un tendenziale collegamento con i precetti greci (storica la ripresa dellโistituzione della parresia) e grande dimestichezza con la comunicazione.
Ecco cosa mancava alla sinistra, un comunicatore. Qualitร che, invece, la destra sfrutta da ben ventโanni, e che si incarna nel Cavalier Berlusconi. Eโ come trovarsi di fronte a una degenerazione storica, anno dopo anno, Premier dopo Premier: tutti sanno sempre cosa fare prima di ricoprire una delle maggiori cariche dello stato, e non appena siedono a quella poltrona sorgono gravi e preponderanti ostacoli tali da evitare il decollo del velivolo nazionale.
Intanto, perรฒ, si รจ ormai consolidata lโusanza del Presidente del Consiglio โmesso lรฌ da chi solo dio saโ: Mario, Enrico e, lโultimo, Matteo. Padri-padroni della politica che si avvicendano senza chiedere il permesso ai reali custodi della cosa pubblica: i cittadini.
Renzi, quasi esordendo con toni di cultura, ha citato la parresia, istituzione di origini greche che, nellโatto politico, si opporrebbe allโipocrisia, favorendo trasparenza e onestร di intenti.
Bel colpo, Matteo, davvero impressionante!
Ma, oltre al ricorrere allโistituzione della parresia, si รจ anche lasciato andare a toni piรน frivoli, affermando di custodire una citazione, tratta dal film โLโattimo fuggenteโ, che vi riportiamo qui di seguito: โdei due sentieri scelsi il meno battutoโ.
Grande, grandissimo retore.
Ma adesso, perรฒ, spiega al tuo sovrano, il popolo, in che modo favorirai, oltre alla parresia, lโisegoria? Se dunque, permetterai a Tizio e a Caio di sedere liberamente al tavolo del discorso pubblico, se darai modo allโopinione popolare di accedere, finalmente, allโinterno dellโarena delle decisioni e delle deliberazioni.
E poi, ancora, se con le parole โscegliere il terreno meno battutoโ, ti riferisci casualmente alla stradina asfaltata che conduce direttamente sulla vetta, bypassando le terribili curve delle elezioni?
In effetti sei solo il terzo a cui viene permessa una simile manovra. Eโ davvero poco trafficato questo sentiero.
136 voti favorevoli e 16 contrari: il Partito democratico รจ cosรฌ che ha fatto fuori il disertatore Letta, accettando come legittima la relazione di Renzi a sfavore dellโattuale presidente del consiglio. Ma dunque, รจ proprio vero, qui ci siamo dimenticati di invitare alla festa il corpo elettorale, quello formato da 60 milioni di teste pensanti! Signori, ecco la repubblica delle banane, splendente di siccitร e terribilmente arida delle norme appartenenti alla povera costituzione, piegata alle volontร di una casta posta lรฌ, sul monte Olimpo, tracotante di potere.
Eppure, qualcuno, potrebbe affermare: โcโรจ stato giร di peggioโ!
Eโ proprio cosรฌ, riferiamoci ad esempio, alla recente ghigliottina del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini o, nesso relativo, del decreto IMU-BANCHITALIA. Parliamo di un sistema elettorale scaduto, poco funzionale e molto frustrante. Parliamo diโฆ BASTA PARLARE!
Ci troviamo al cinema, il pubblico รจ il popolo, gli attori sono i politici. Stare a guardare รจ il mestiere di una nazione che si รจ arenata sul fianco destro della nave, mentre il โCapitano, mio capitano!โ, dallโalto dei suoi novantโanni di etร , guarda, distante, lโimbarcazione affondare. Napolitano รจ Re Giorgio, legittimatore assoluto di eventi incestuosi della sua nobile casta.
Al popolo, pigro e silenzioso, dedichiamo le parole di Bertold Brecht:
โIl peggior analfabeta รจ lโanalfabeta politico. Egli non sente, non parla, nรฉ sโinteressa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dellโaffitto, delle scarpe e delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. Lโanalfabeta politico รจ talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la politica. Non sa, lโimbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i banditi che รจ il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchรจ delle imprese nazionali e multinazionaliโ.