Trentacinque studenti, dieci progetti, una soluzione – la sicurezza antisismica dei nuovi edifici – e una sinergia, quella tra Università e professionisti.
Un percorso unico a supporto della nuova progettazione, che segue le direttive della formazione, del lavoro e dell’innovazione: fattori, questi, rappresentati durante l’esposizione dei temi progettuali sviluppati per nuovi edifici antisismici, che si è tenuta al Dicar (Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura Università Catania), frutto del workshop tenuto dal prof. Aurelio Ghersi, con la collaborazione dei professori Pier Paolo Rossi ed Edoardo M. Marino e degli ingegneri Melina Bosco e Paola Stramondo.
«Non mi stancherò mai di dire che c’è sempre da imparare dai giovani – ha commentato il prof. Ghersi – hanno una curiosità e una voglia di apprendere che diventano veri punti di forza per la loro formazione. Si pongono costantemente domande, cercando le risposte più adeguate: come è accaduto in questo percorso, con un lavoro di progettazione incentrato sulla sicurezza antisismica non solo formale, legata alle normative, ma anche sostanziale, proponendo diversi approcci e una buona metodologia». Sempre più solida e proficua, dunque, la sinergia tra Università e Ordine degli Ingegneri di Catania che ha patrocinato l’incontro, al quale ha preso parte il presidente Santi Maria Cascone: «Università e Ordine ancora una volta lavorano in sinergia e soprattutto per la valorizzazione dei giovani; siamo impegnati a seguire la crescita dei giovani ingegneri dal momento della loro formazione di base e specialistica sino alla soglia dell’accesso alla professione. Oggi più che mai, occorre stare vicino alle giovani generazioni fin dall’inizio, assecondandole e stimolandole a porre attenzione ed energie verso l’innovazione e la sperimentazione». Presenti anche il direttore del Dicar Paolo La Greca e il vicedirettore Vincenzo Sapienza.