Pubblicato il rapporto Ecosistema urbano di Legambiente: dati disastrosi per quanto riguarda quasi tutte le cittร siciliane. Catania agli ultimi posti in classifica.
โNella cittร che vorrei i cittadini fanno la raccolta differenziata dei rifiuti come a Mantova, lโaria รจ pulita come a Bolzano, la mobilitร รจ sharing come a Milano, le biciclette si muovono in sicurezza come a Pesaro, si risparmia acqua come a Pordenone e lโenergia viene prodotta con il solare come a Bolognaโ. Comincia cosรฌ il rapporto sulle performance ambientali delle cittร italiane presentato da Legambiente che, ogni anno, in collaborazione con lโIstituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore stila una classifica sullโecosistema urbano dei capoluoghi del nostro Paese.
La cittร ideale, perรฒ, dice il rapporto, nel nostro Paese non esiste. E di sicuro non si trova in Sicilia. Secondo i parametri presi in considerazione da Legambiente โ che sono sedici e racchiudono sei principali tematiche: arie, acqua, rifiuti, mobilitร , ambiente urbano, energia โ la situazione della Sicilia risulta disastrosa e le cittร della nostra Isola si piazzano tutte agli ultimi posti della classifica. In particolare,ย Catania si colloca al quintultimo posto (100), seguita da Palermo che si piazza al 101esimo posto e da Enna che, ultimissima, si trova al 104esimo posto. Male anche Siracusa e Agrigento che occupano rispettivamente il 97esimo e il 98esimo posto. Tirando le somme, nelle ultime dieci posizioni figurano ben cinque cittร siciliane.
Dati allarmanti sono, in particolare, quelli che riguardano lโaria e lโinquinamento atmosferico. LโItalia, in generale, non fa una bella figura con un grandissimo numero di cittร in cui la qualitร dellโaria si attesta tra insufficiente e scarsa, superando ampiamente i parametri delle normative comunitarie. Catania โ assieme a Caltanissetta, Messina e Ragusa โ si colloca tra le insufficienti. Un risultato negativo che si ricollega ad un altro che, in quanto cittร metropolitana, non ci fa brillare particolarmente: il trasporto pubblico e il numero di auto private. Nonostante i passi avanti in tema di mobilitร fatti dalla cittร di Catania con lโampliamento della rete metropolitana che nel primo quadrimestre del 2017 ha contato piรน di 700mila visitatori, i dati sulla mobilitร possono ancora migliorare: secondo il rapporto, infatti,ย a Catania ci sarebbero circa 690 auto private ogni 1000 abitanti, un numero elevatissimo che supera di gran lunga altre grandi cittร come Roma, Milano, Torino e Genova.
Ulteriori dati negativi emergono, poi, sulla rete idricaย del nostro Paese. Sono pochi i capoluoghi (per la precisione 39) in cui piรน del 95% degli abitanti รจ allacciato alla rete idrica e solo 33 riescono a coprire la totalitร della popolazione. Catania e Palermo, perรฒ, non raggiungono nemmeno il 50%. Altissima รจ anche la quantitร di acqua potabile sprecata, ma sembra che a Catania, da cinque anni a questa parte, sia in corso unโinversione di tendenza che fa ben sperare. Un altro dei temi caldi affrontati dal rapporto รจ, infine, quello della raccolta differenziata, ambito in cui troviamo ancora enormi difficoltร . Se, a livello nazionale, nel 2016 si รจ registrato un incremento del +2,27% passando dal 45,15% al 47,42%, in Sicilia siamo ancora sotto il 10% con la maggior parte delle cittร siciliane, tra cui Catania, che si piazza tra le cittร con una scarsa qualitร nella gestione dei rifiuti nelle cittร .
ร vero, dunque, che qualche passo avanti negli ultimi anni รจ stato fatto nelle grandi cittร della nostra Isola, ma se ci sono capoluoghi di provincia italiani che sono giร proiettati verso un nuovo modello di vivibilitร urbana e che stanno investendo molto su questo, la Sicilia non รจ ancora sulla strada giustaย raccogliendo dei risultati pessimi come quelli di questa classifica. Come si legge allโinizio del rapporto, le esperienze positive maturate in questi anni nelle cittร italiane sono replicabili ed esportabili, e quindi perchรฉ non prendere esempio da qualche altra cittร ?