Chi è stato all’estero grazie al progetto Erasmus vi racconterà di esperienze magnifiche e da provare. Nuovi luoghi, nuove culture, nuove lingue che si intrecciano da tutto il mondo. Spagna, Germania, Polonia, Francia, Finlandia e chi più ne ha più ne metta. Un melting pot vero e proprio, una rivoluzione mentale ed una apertura verso nuovi orizzonti. E chi invece non ha mai vissuto questa esperienza cosa ne pensa? Ad aiutarvi c’ha pensato Salvatore, che grazie alla sua esperienza vi aiuterà a muovere i primi passi per uscir fuori dalla baraonda mentale che affligge ogni viaggiatore impaurito:
Ogni cambiamento, sia esso permanente o temporalmente circoscritto, presenta un grado di incertezza e di imprevedibilità che spesso può indurre a optare per la scelta più a portata di mano, magari meno affascinante, ma che di certo presenta maggiori sicurezze e meno dubbi, la più rassicurante insomma. Tuttavia, bisogna prendere in considerazione diversi fattori, fermarsi un attimo e pensarci su.
Dopo questa breve considerazione, posso ammettere che inizialmente anche io ho avuto molti dubbi. Una città nuova, una lingua mai studiata prima, io da solo gettato in un contesto imprevedibile. C’è stato però un momento in cui mi sono guardato attorno e, purtroppo, analizzando la situazione a mente lucida, ho realizzato che molto probabilmente i rischi derivanti dal cambiamento erano nulli se confrontati con la mancanza di stimoli e di organizzazione con i quali il nostro contesto universitario ci costringe a convivere e “lottare” giorno per giorno, esame dopo esame.
LA LONTANANZA DALLA FAMIGLIA E DAGLI AMICI
Fortunatamente, l’aver deciso di trascorrere un semestre in Spagna grazie al progetto Erasmus, mi ha creato molti meno disagi iniziali di quanto inizialmente avessi pensato prima di partire.
Manca la famiglia, mancano le lunghe chiacchierate disinibite con il gruppo di amici di una vita, ma riflettendoci capirete che i vostri familiari e i vostri amici saranno sempre li’ ad aspettarvi e poi c’è sempre la tecnologia che con i vari Skype e social network ci permette di sentire e vedere chi vogliamo e quando vogliamo. Come disse Emily Dickinson:“Dove sei tu, quella è casa”. Con questo monito in testa e con tanta buona volontà i primi giorni volano; successivamente è tutto un percorso in discesa. La mente umana ha uno spirito di adattamento più veloce di quanto possiamo immaginare.
PERCHE’ PARTIRE
Esperienze del genere possono solo fortificare, migliorare le capacità di autogestione e di adattamento. Le possibilità che offre il progetto Erasmus sono molteplici: poter conoscere studenti con culture e lingue diverse provenienti da tutto il mondo, poter imparare una nuova lingua, visitare luoghi e città che mai avresti pensato di poter vedere. E poi il divertimento e la vita notturna; ci vorrebbero pagine su pagine per descrivere gli incontri, le serate, le bevute e tutte le conseguenze del caso vissute di uno studente Erasmus di qualsiasi città. Ogni serata ha una storia a sé, un proprio aneddoto, un proprio incontro inaspettato.
L’ALLOGGIO
La ricerca di un alloggio, di una stanza, rappresenta la maggiore preoccupazione per molti. Come in tutte le situazioni ci vuole un forte spirito di adattamento e tanta fortuna. Personalmente ho trovato l’alloggio postando un annuncio sulla pagina ufficiale dedicata agli Erasmus della meta che avevo scelto. Lì, quasi sicuramente troverete qualcuno che sta per lasciare la stanza o che conosce persone in cerca di inquilini. Informatevi della zona e della vicinanza al polo didattico.
LA DIDATTICA
Anche da un punto di vista didattico sono moltissimi i vantaggi. Ogni Paese, infatti, presenta un sistema universitario con caratteristiche proprie , molto diverse dall’organizzazione dell’università italiana. Vi renderete conto del fatto che esistono atenei dove studiare non è un peso, bensì un piacere, una possibilità di crescita culturale e di accrescimento del proprio sapere.
UNA NUOVA LINGUA
Riguardo all’apprendimento della nuova lingua, il mio consiglio è quello di farvi delle basi già prima di partire, così da non arrivare completamente alla sprovvista. Una volta giunti nella sede ospitante, verrete indirizzati ai vari corsi di lingua organizzati appositamente. Un modo per poter apprendere più velocemente una lingua è quello di ascoltare le radio e le tv locali e soprattutto frequentate persone del posto, evitando di cadere nello stereotipo dell’italiano in Erasmus che sta solo con altri italiani finendo col parlare sempre e solo in italiano.
L’ASPETTO ECONOMICO
Considerando l’aspetto economico, l’Unione Europea offre un contributo di 230 € mensili, mentre l’Università degli studi di Catania offre un contributo di 110 € mensili. La borsa di studio non viene versata tempestivamente, solo l’80% del contributo dell’Unione Europea arriva con una certa velocità; il resto del finanziamento , invece, arriverà solo alcuni mesi dopo aver consegnato la documentazione richiesta alla fine del periodo di studio trascorso all’estero.
COME PARTECIPARE
La domanda per partecipare al progetto Erasmus studio viene emessa nei mesi di gennaio/febbraio nella pagina web che può essere facilmente trovata scrivendo “LPPMANAGER UNICT”; lì trovate il bando, le destinazioni e le modalità di accesso.
Consiglio a tutti quest’esperienza. Se avete perso ogni stimolo per continuare a studiare, se siete delusi da un sistema universitario che non vi valorizza, da uno stile di vita ormai monotono e piatto; allora fare le valigie e scegliere di trascorrere un periodo di studio all’estero, potrebbe essere la soluzione ai vostri problemi. Inoltre, un’esperienza del genere è utile per arricchire le proprie conoscenze e anche il proprio curriculum, considerando che le richieste provenienti dal mercato del lavoro si esprimono in termini sempre più selettivi.
Citando Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Nuovi occhi per vedere la realtà in modo differente, per poter ammirare meglio il lato delle cose, per poter capire che spesso le cose possono essere migliorate, che il cambiamento è possibile solo se vogliamo noi!