Dopo la pausa estiva, di cui avevamo parlato, il Museo archeologico dell’Università allestito all’interno di palazzo Ingrassia ritorna a essere attivo e aperto al pubblico. Il museo, infatti, il cui ingresso è sito in via Biblioteca, sarà aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,30 alle 13.00.
Un museo fatto dagli studenti per gli studenti. Infatti, grazie alla convenzione sottoscritta con il Dipartimento di Scienze umanistiche, prevede anche il coinvolgimento come guide di studenti e neolaureati in archeologia.
Durante il restauro estivo, sono state sostituite le basi su cui poggiano i reperti salvando quelle ancora in buone condizioni realizzate negli anni Venti e Trenta e usando per quelle nuove il plexiglas, materiale utilizzato anche per le nuove didascalie che verranno collocate a breve. Saranno in italiano e in inglese e, soprattutto, di immediata comprensione privilegiando una terminologia di uso comune rispetto a quella specialistica.
A breve saranno pronte le mappe del museo pensate in doppia lingua e in doppia versione per gli adulti e per i bambini, queste ultime con valore di strumento didattico. In prospettiva, in base alle sempre scarse risorse economiche, il museo sarà attrezzato anche di supporti multimediali e di un sistema per la proiezione di immagini.
La novità che ha colpito tutti è l’esposizione, nel corridoio, della raccolta di gessi donata dal prof. Guido Emanuele Rizzo insieme alla sua biblioteca. Si tratta di calchi di eccellenti statue custodite nei principali musei archeologici del mondo realizzati da importanti antiquari romani tra gli anni Venti e Quaranta come strumento didattico per le università.
Si tratta di alcune modifiche parziali che verranno migliorate con il tempo, in modo da permettere a tutti una migliore visione di tutto il reparto archeologico.