Svevo Moltrasio e Federico Iarlori forse meglio conosciuti come “Ritals“, dal nome della loro web serie, raccontano a LiveUnict cosa significa essere italiani a Parigi.
Lo stereotipo dell’italiano oltralpe รจ noto a tutti. Spaghetti aย pranzo e ricerca della pizzeria migliore per una cena fuori, ma nella realtร cosa significa vivere all’estero?ย Lo abbiamo chiesto a Svevo e Federico che da anni vivono a Parigi e hannoย dato vita ad una web serie in cui l’esser italiani si mescola alla vita frenetica delย metro parigino.
- La prima domanda รจ dโobbligo, chi sono i Ritals? E perchรฉ la scelta di questo nome?
Svevo: I Ritals nel senso letterale sono gli immigrati italiani in Francia. Erano chiamati cosi’, con disprezzo, dai francesi sul finire dell’800 e primi ‘900. Ancora oggi capita di sentirci chiamare cosรฌ, ma ha perso quella valenza negativa in favore di una piรน bonaria. Quindi quando abbiamo cercato un titolo per la nostra serie c’รจ sembrato il piรน adatto.ย Nel senso pratico noi Ritals siamo io, Svevo Moltrasio, autore, montatore e attore, Federico Iarlori il coprotagonista, e Cristian Zanin, colui che รจ dietro la camera e si occupa della parte grafica. Inoltre c’รจ Luca Gaigher che ha fatto la musica della sigla e ogni tanto si occupa anche del suono in presa diretta.
- Lasciare lโItalia per trasferirsi in Francia, o meglio Parigi. Perchรฉ?
Svevo:ย Per me รจ stato abbastanza casuale e non troppo premeditato. Nato e cresciuto a Roma non avrei mai immaginato di lasciarla. Sono venuto a Parigi che avevo giร 28 anni. Avevo la mia ragazza di allora che viveva qui e quindi sono venuto giusto per passarci qualche settimana. Il fascino di una vita nuova e la stanchezza dovuta all’immobilismo mio e della mia situazione professionale a Roma mi hanno spinto a restare a Parigi.
Federico:ย Parigi era il mio sogno fin da ragazzino. Sono cresciuto leggendo i classici degli scrittori francesi, mi sono laureato in letteratura francese e ho fatto il possibile per trasferirmi in Francia. Non รจ stata una necessitร , ma una scelta, insomma.
- Ancora oggi esiste lo stereotipo del francese che non vede di buon occhio lโitaliano, o piรน in generale lo straniero. Basandovi sulla vostra esperienza parigina cosa potete dirci a tal proposito?
Svevo: Esiste come esiste per noi italiani con gli stranieri. Poi tra la battuta e il pensarlo veramente ce ne puรฒ passare. Resta il fatto che ironie sulla nostra pigrizia, voglia di dolce far niente, rumorositร , istinto del rimorchio e via dicendo, le senti quotidianamente. ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Federico:ย In effetti tra italiani e francesi non corre buon sangue. Non solo perchรฉ siamo vicini di casa, ma perchรฉ siamo entrambi dei popoli latini e inevitabilmente ci scontriamo costantemente sugli stessi campi da gioco: il calcio, la gastronomia, la moda, l’arte, le donne etc. Quindi siamo un po’ nemici giurati. Per quanto mi riguarda il problema non รจ “l’odio” dei francesi nei confronti degli italiani, ma alcuni pregiudizi che loro hanno nei nostri confronti. Il fatto che siamo mammoni ad esempio o che gli italiani sono maschilisti e vogliono la donna ai fornelli. Insomma una visione arcaicizzante della societร italiana rispetto a quella francese.
- Svevo e Federico, a vedervi davanti alle telecamere sembrate amici da molto tempo, ma vi siete incontrati solo qualche anno fa a Parigi.ย Com’รจย nata la vostra amicizia?
Svevo: In un call center della periferia parigina dove abbiamo lavorato entrambi. Facevamo chiamate in italiano in Italia. Io ero a Parigi giร da tre anni. In realtร ci siamo incrociati per poco tempo in quel call center e io, che ci lavoravo da prima di lui, inizialmente lo trovavo un po’ fastidioso: stava sempre a parlare, col suo tono di voce alto. Arrivavi lรฌ la mattina alle 8, voglia di lavorare e parlare zero, e trovavi lui sempre su di giri. Poi abbiamo iniziato a conoscerci meglio, ma soprattutto fuori dal lavoro. ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Federico:ย Aggiungo che all’inizio l’ho pregato perchรฉ mi facesse recitare in un suo film (o corto) e lui mi ha sempre bocciato dicendomi che secondo lui ero troppo egocentrico e casinaro per la disciplina della scena. E invece si รจ dovuto ricredere. Credo.
- Qual รจ stato lโinput che vi ha spinti a dare vita a una web serie?
Svevo: Ripetere un’esperienza giร fatta l’anno prima per un mediometraggio (Intibah disponibile su Youtube). Un modo come un altro per passare del tempo tra amici. Poi piano piano la cosa ha preso le dimensioni e i ritmi di un lavoro. L’idea della web serie e del tema degli italiani a Parigi, era per avere un format facilmente fruibile per un eventuale pubblico, e per raccontare con ironia la nostra quotidianitร parigina. Un modo anche per sdrammatizzare alcune nostre frustrazioni d’espatriati. ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Federico:ย Anche in questo caso immagino che Svevo sia stato esauriente. Comunque รจ ovvio che quando non hai una produzione (quando non hai un euro da investire), il web รจ l’unico modo per cercare di avere una certa visibilitร a costo zero (o quasi). La web serie, un formato che quindi รจ ben diverso dagli sketch estemporanei di molti youtuber, era il compromesso perfetto per valorizzare le capacitร autoriali di Svevo – abituato a scritture elaborate e di ampio respiro – e nello stesso tempo adattarsi alle esigenze della Rete: video brevi, divertenti e facilmente spendibili sui social.
- Siete stati ospiti alla Sorbonne. Qual รจ il messaggio che avete voluto trasmettere agli studenti universitari parigini?
Svevo: Nessun messaggio direi. Il piacere di incontrare il nostro pubblico e poter avere uno scambio.
Federico:ย Non so se ci fosse davvero un messaggio da trasmettere. Spero di aver trasmesso loro la voglia di provare a fare qualcosa. Di scrivere, di inventare, di mettersi in gioco anche se non si hanno soldi o uno sponsor importante alle spalle. La creativitร e la qualitร sono ancora premiate al giorno d’oggi. Certo, come in tutte le cose serve sempre una buona dose di fortuna.
- Dalla Sorbonne alle Universitร italiane, potrebbe essere un โtourโ che potrebbe aiutare molti giovani che si interrogano sulla scelta di lasciare lโItalia per trasferirsi allโestero. Avete mai pensato di coinvolgere anche qualche Ateneo del nostro Bel Paese per parlare di presenza e attraverso il vostro lavoro ai giovani?
Svevo: Perchรฉ no, ci piacerebbe. Ma fino ad oggi dove siamo andati รจ dove c’hanno invitati e va detto che gli inviti per ora sono arrivati solo dalla Francia.
- Roma vs Parigi รจ stato uno dei vostri ultimi video. Oggi, a distanza di tempo dal vostro arrivo a Parigi, dove vi sentite piรน a casa e perchรฉ? ย ย ย ย
Svevo:ย Mi sento piรน a casa dove non sono. Quando sono a Parigi sento che casa mia รจ Roma e viceversa. No, non รจ vero, quando rientro a Roma mi ci vuole un po’ per riabituarmi ma dopo qualche giorno sento che di nuovo รจ casa mia. ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
ย Federico:ย Per quanto mi riguarda รจ sempre piรน difficile dirlo. Sono a Parigi da quasi 6 anni e cominciano ad essere tanti. Quando torno a casa, ovviamente, รจ sempre una bella sensazione ed รจ chiaro che mi sento piรน a casa in Italia che a in Francia. Perรฒ devo ammettere che la lontananza inizia a farmi sentire un po’ straniero anche in Italia. E’ strana, come sensazione, ma ho l’impressione che con il passare del tempo io mi senta un po’ straniero dappertutto. Non credo che sia un problema, dopotutto, ma una constatazione doverosa.
Di seguito il primo episodio firmato Ritals: Il bidet!