Io nostro buon caro Vecchioni torna a far parlare di sé. Stavolta, però, con un chiarimento in merito alla frase che ha scatenato le ire di noi siciliani.
“Non è un’isola di merda, lo è se non si ribella. Da questa professione d’amore i media hanno estrapolato solo il punto di odio più squallido“, ha scritto il cantautore in una lettera al Corriere della Sera.
“Non è mai possibile che la natura più bella del mondo sia lasciata al caso e la cultura, l’ intelligenza più alta del mondo si sciolga nella pigrizia, nel mancato rispetto degli altri, nel disordine, nello sconforto: una cultura così immensa come quella siciliana merita una civiltà che sia alla sua pari. Ed ecco il punto: la Sicilia è un’isola di merda se non si ribella. Non la Sicilia è un’isola di merda. Lo è se non si ribella. Da questa professione d’amore i media hanno estrapolato solo il punto di odio più squallido“. “Io ho nonni siciliani, di Messina. Dieci anni fa mi sono detto: adesso vado a vedermela la mia Sicilia. E mi sono commosso davanti al mare, a Selinunte, al monte di Segesta, alle piane immense assolate, al barocco, all’arabo. Tornavo in albergo la sera e strizzavo gli occhi dalla commozione. E poi scendevo sulle spiagge e le vedevo avvilite da alberghi fatiscenti, turismo che non aveva la minima idea di quei paradisi di natura“, scrive Vecchioni. “E io forse ho sognato che tutta l’umanità assomigliasse alla Sicilia. Da vecchio romantico, illuso professore di greco antico, ma non è così oggi la vita. La vita è che se dici merda che significa ti amo, non ti capiscono e soprattutto non ti capiscono i pusillanimi e i mafiosi”.