“Il Governi si fermi. È ancora in tempo a bloccare un’opera che ogni giorno di più si rivela inutile, dannosa, antieconomica e perfino pericolosa”. Queste le parole di Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, riguardo al progetto del Ponte sullo Stretto, per il quale propone una votazione tramite referendum.
Il referendum
“Sventato il blitz di Salvini di aprire subito i cantieri come spot elettorale, si dia ora la possibilità a calabresi e siciliani di esprimersi democraticamente attraverso un referendum popolare“. Il primo cittadino di Catanzaro annuncia così la sua partecipazione alla manifestazione “no ponte” a Villa San Giovanni il 18 maggio.
“Non si tratta – aggiunge Fiorita – di realizzare un viadotto su una fiumara, ma di un’opera che prosciugherà inimmaginabili risorse pubbliche destinate alle due regioni, ne stravolgerà l’ecosistema e il paesaggio e metterà in ginocchio lo scalo portuale di Gioia Tauro. Salvini non deve avere paura del referendum. Se, come lui sostiene, la gente è entusiasta di quest’opera, il popolo calabrese e quello siciliano confermeranno questa indicazione e lo rafforzeranno. Noi, al contrario, pensiamo che la gente delle due regioni guardi con scetticismo e timore ad un’operazione che servirebbe solo a dare respiro alle grandi aziende delle costruzioni del nord“.
“Quella del No al Ponte – conclude poi così il sindaco – è una battaglia che appartiene a tutta la Calabria, dal Pollino allo Stretto, perché gli impatti negativi determinati dalle minori risorse, considerato che pagheremo per decenni una sorta di ‘tassa del Ponte’, toccheranno ogni città e ogni comune. Credo sia dovere del sindaco del Capoluogo di Regione non voltarsi dall’altra parte”.
Più tempo? La risposta di Salvini
In merito alla procedura di valutazione di impatto ambientale per il progetto Stretto di Messina, la società, in collaborazione con il contraente generale Eurolink, ha deciso di richiedere al Mase una sospensione dei termini per la presentazione della documentazione integrativa.
Questa sospensione, della durata di 120 giorni, consentirà di completare adeguatamente la documentazione richiesta. Con i nuovi termini temporali, ci si impegna a consegnare la documentazione entro metà settembre 2024. “La decisione – spiega Pietro Ciucci – è motivata dalla eccezionale rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della Società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chiarimenti”.
Arriva però prontamente la risposta di Salvini: “Il ponte sullo stretto di Messina non ha subito una battuta d’arresto – dichiara il ministro –, apriamo i cantieri entro il 2024, come previsto. Nonostante il fatto che avremmo potuto andare ancora più velocemente vogliamo fare tutte le analisi ambientali che riguardano tutto l’ecosistema possibile e immaginabile. È un’opera attesa da un secolo che dovrà durare nel tempo: prendersi 3 o 4 mesi in più per tutte le analisi ambientali penso che sia un segno di rispetto“.