La Corte dei conti ha aperto un fascicolo riguardo il buco di bilancio di oltre 10 milioni di euro provocato dal programma SeeSicily. In particolare, la sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana, diretta da Pino Zingale, vuole vederci chiaro sulla vicenda legata al caso del piano per risollevare il turismo durante il periodo Covid.
I 10 milioni sarebbero dei soldi già spesi dalla Regione Sicilia che la Commissione Ue ha deciso di non riconoscere. Si tratterebbe del totale delle spese “rettificate” e per questo motivo “non ammissibili” sui 33,5 milioni di fondi certificati.
Il programma SeeSicily consisteva nel sistema di voucher per pernottare e usufruire di servizi turistici nell’Isola. Tuttavia, le istituzioni Ue l’hanno messo in discussione, decidendo di comprendere meglio come sono state effettuate le spese di promozione. In questo frangente, nel corso delle verifiche dei conti, sarebbe venuto a galla l’ammanco di 10 milioni.
In particolare, dei 75 milioni stanziati dalla Regione nell’aprile del 2020, solo l’1,16% è stato speso per la misura principale di SeeSicily, vale a dire i voucher per i pernottamenti in Sicilia. Sarebbe invece stata prevista una rimodulazione dell’investimento sulla comunicazione, decisa dal governo regionale Musumeci tramite tre delibere.