Numero chiuso Medicina: si va verso l’abolizione del numero chiuso in Medicina, già a partire dal prossimo anno accademico.
Il governo ha in mente un nuovo piano normativo per sancire definitivamente la fine del numero chiuso e riformare l’accesso alle facoltà di medicina. Non è prevista l’adozione del modello francese basato su uno sbarramento al secondo anno, il proposito è quello di elaborare un modello tutto italiano per la selezione dei futuri camici bianchi e soprattutto per agevolare un ricambio generazionale e così far fronte alla carenza di medici e professionisti sanitari.
Numero chiuso Medicina: un modello di selezione italiano
Un modello che promuova l’equità e le pari opportunità tra studenti e studentesse attraverso l’elaborazione di un processo di ammissione più adeguato ad una valutazione dei singoli partecipanti, sulla base delle loro conoscenze e del merito, un criterio questo su cui punta molto l’attuale governo.
Il piano per l’abolizione del numero chiuso a Medicina si basa su due disegni di legge che vanno a modificare significativamente le modalità di ammissione alla facoltà di medicina e chirurgia. L’iter parlamentare è stato già avviato e la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha sottolineato che le modifiche in corso rappresentano solo la “prima tappa” di una riforma più articolata.
Numero chiuso Medicina: riforma dell’esame di ammissione
Per il momento è stata resa nota l’intenzione di sostituire il tradizionale TOLC med o test di Medicina, il test di ammissione che attualmente regola la selezione dei candidati, con un esame di selezione che non dovrà essere sostenuto al momento dell’accesso ma dopo sei mesi di corsi universitari. Una soluzione che ricorda il sistema francese ma non è la sola novità introdotta dal governo. È stata ideata una banca dati aperta e pubblica, contenente migliaia di diversi quesiti, da questa saranno pescate le domande d’esame, al fine di garantire trasparenza.
Proprio le polemiche, sorte ogni anno, le richieste avanzate da diverse regioni e i numerosi ricorsi al Tar che hanno messo in luce disfunzioni della piattaforma Tolc-Med, gestita dal consorzio Cisia, nonché procedure non lineari di selezione, hanno sollecitato una riforma globale dell’esame di ammissione alla facoltà di Medicina.