Cambia la modalità d’accesso alla facoltà di Medicina, la riforma è stata approvata! Il governo si ostina a definirla una “rivoluzione”, ma in realtà è solo una parvenza di cambiamento. Il test di ingresso non verrà eliminato ma semplicemente posticipato di sei mesi. Gli studenti inizieranno il loro percorso universitario senza alcuna certezza sul loro futuro e con il rischio concreto di perdere un semestre intero o di essere costretti a cambiare facoltà.
Ciò che preoccupa maggiormente i futuri studenti sono le modalità di selezione. Tutto resta in sospeso, ma una cosa è certa, tra le future matricole comincia a cresce un forte senso di frustrazione e amarezza.
Nuova modalità d’accesso, le opinioni degli studenti di Medicina
A esprimere queste preoccupazioni non sono solo gli studenti in attesa di entrare, ma anche quelli già iscritti al corso di Medicina, che hanno parlato apertamente ai microfoni di LiveUnict, condividendo le loro opinioni a riguardo e i timori sul futuro di questa riforma.
Approvata la nuova riforma che cambierà la modalità d’accesso alle facoltà di Medicina. Pensi che sia un vero passo in avanti e un aiuto concreto per le future matricole o, al contrario, un peggioramento nel processo di selezione?
Carlotta, una studentessa del terzo anno di Medicina, non ha alcun dubbio : “in realtà no, io sono sempre stata contro il test, o almeno contro quelli che ci sono stati, ma questo provvedimento non migliora di certo la situazione degli studenti, riduce solamente i richiami al Tar e quindi non dà la possibilità di difendersi in caso di ingiustizie. Quindi credo che sia solo un peggioramento” . Della stessa opinione due ragazze, che da poco hanno iniziato il loro percorso alla facoltà di Medicina: “la nuova riforma che è stata approvata è, a parer nostro, un peggioramento sia per le nuove matricole sia per l’ateneo. Lo studente si ritroverà spaesato, costretto (probabilmente) a pagare la retta per lezioni online. Dall’altra parte, i professori si vedranno inondati di studenti e questo potrebbe creare delle problematiche anche per l’organizzazione delle lezioni o degli esami”.
Perplessità, dubbi e un senso di confusione. “Alla fine, gli studenti rimarranno comunque insoddisfatti, perché il test di ingresso resta, è stato solo spostato in avanti”, commenta Mirko, uno degli studenti già iscritti a Medicina. “Quest’anno ci potrebbe essere un vero e proprio boom di richieste per entrare a Medicina, visto che tutti avranno la possibilità di provarci. Ma poi, bisognerà vedere quanti effettivamente riusciranno ad iscriversi. In ogni caso, ci ritroveremo sempre allo stesso punto, un sacco di ragazzi rimarranno fuori. Saranno costretti a perdere sei mesi della loro carriera universitaria o, al limite, a dover cambiare facoltà. Come verrà gestita questa situazione?”.
Come ben saprai, il numero chiuso per l’accesso a Medicina non è stato del tutto abolito, la selezione avverrà al termine del primo semestre, basandosi sulle valutazioni degli esami superati. Considerando che ogni candidato verrà valutato da docenti diversi in Atenei differenti, ritieni che questo possa compromettere l’equità di selezione e magari aumentare il rischio di favoritismi?
“Il rischio di favoritismi è sempre più concreto. Con questa nuova modalità, la valutazione non sarà più standardizzata, né anonima, né uguale per tutti. Chi avrà conoscenze potrà andare avanti. Il merito di ciascuno studente è a rischio” , le parole di Sofia, studentessa del quarto anno. Le sue parole di sconforto purtroppo sembrano riflettere quelle dei suoi colleghi.
Carlotta, evidenzia: “i professori sono diversi e lo sono anche le valutazioni, ti dico che i professori cambiano il loro metodo di valutare anche in base alla giornata, ma anche in base se lo studente viene esaminato per prima o per ultimo, immagina se non cambia da professore in professore. Purtroppo è indubbio che ci saranno favoritismi( figli di amici, colleghi o ancora parenti) ci sono già al giorno d’oggi per un semplice esame, immagina se non ci saranno per un esame così importante per la carriera di uno studente, il problema principale è che non si può fare ricorso e quindi il loro destino sarà solamente nelle mani dei professori e questo non è giusto”.
Il livello di preoccupazione riguardo eventuali raccomandazione inizia ad aleggiare tra gli studenti. “Le raccomandazioni esistono, ed è inutile negarlo– afferma Mirlko- la vera domanda rimane sempre quella, si può affermare con convinzione che vi sarà una giusta equità nella valutazione?”
L’ambiente universitario dovrebbe favorire collaborazione e crescita personale, non competizione negativa tra studenti. Quanto pensi che la nuova riforma possa aumentare i livelli di stress psicologico e alimentare rivalità negative?
L’ambiente universitario gioca un ruolo fondamentale nella formazione di ogni studente, non solo dal punto di vista accademico, ma anche per la crescita personale e relazionale. L’università dovrebbe essere un luogo dove si promuove la collaborazione, il confronto positivo e il sostegno reciproco, ma forse con le nuove modalità d’accesso non sarà più così e Mirko non ha dubbi a riguardo: “la competizione e i livelli di stress psicologico sono destinati ad aumentare. Prendere 30 ad ogni esame sarà indispensabile per riuscire a superare il test finale. Anche solo un 29 potrebbe farti scendere in graduatoria”. Dello stesso pensiero le sue colleghe del primo anno: “il test ha da sempre creato stress psicologico agli studenti, a maggior ragione in questi ultimi anni in cui i cambiamenti sono stati tanti, passando dal tolc alla banca dati. Tuttavia, questo stress veniva alleviato da uno studio collettivo e l’aiuto tra amici garantiva anche di affrontare il test con più consapevolezza in quanto uguale per tutti. Ora, questo verrà rimpiazzato da una competizione negativa, in quanto si è uno contro l’altro e vincerà chi riuscirà ad approfondire di più la materia e impressionare il professore”.
Non è ancora chiaro dove e come si svolgeranno le lezioni per le nuove matricole, ma credi che l’Ateneo di Catania sia in grado di soddisfare le esigenze dei futuri studenti ed evitare un sovraffollamento?
Alla fine, è stato chiesto agli studenti se l’Ateneo di Catania fosse davvero pronto a gestire e accogliere un numero così consistente di nuove matricole. A fare chiarezza sulla situazione è Mirko: “abbiamo dei seri problemi con la gestione delle aule. Spesso, per mancanza di spazi molti di noi svolgono le lezioni presso l’Attilio Basile. Ho sentito anche di colleghi che si trovano al Policlinico, dove le aule sono piccolissime e decisamente inadeguate. Ma la situazione si aggraverà ulteriormente con l’arrivo delle nuove matricole. Dopo aver sostenuto il test, coloro che non supereranno la prova dovranno essere trasferiti nelle altre facoltà, creando così un nuovo sovraffollamento”.
La situazione sembra chiara anche per chi frequenta la facoltà da solo un anno: “già ora per gli studenti le aule non sono del tutto disponibili, infatti le lezioni si svolgono a settimane alterne proprio per questo motivo. Quindi, credo che sia impossibile trovare per tutti gli studenti che si iscriveranno delle aule dove poter svolgere le lezioni. Ma credo anche che questo sarà un problema che non riguarderà solo l’Ateneo di Catania, ma tutti gli Atenei italiani”. Il rischio di sovraffollamento è reale e concreto, e tra gli studenti c’è chi, come Carlotta, spera nelle lezioni online: “spero nelle lezioni a distanza,” – ironizzando prosegue – “al massimo possiamo fare lezione all’aperto, ma davvero, non è fattibile. Non ci sono aule, né sedie.”
Se da un lato c’è l’incertezza sul futuro delle selezioni, dall’altro la preoccupazione per un sovraffollamento che rischia di compromettere la qualità dell’insegnamento e delle lezioni è concreta. In pochi mesi, le aule universitarie potrebbero trovarsi sommerse da centinaia di nuove matricole. Insomma, la tanto attesa “rivoluzione” potrebbe rivelarsi un’illusione, lasciando molti con la sensazione di essere di fronte a un cambiamento più apparente che concreto.