Sicilia ancora una volta nella morsa del caro voli, stavolta in vista delle festività pasquali. I prezzi dei biglietti aerei risultano essere, infatti, proibitivi per una famiglia media fuori sede che vorrà far ritorno in patria per poter trascorrere la Pasqua. Giorni fa, sono state annunciate nuove tratte della compagnia aerea a capitale interamente privato Aeroitalia e l’Osservatorio permanente regionale per il trasporto aereo per effettuare controlli contro le speculazioni. Tuttavia, la situazione rimane ancora insostenibile.
La Regione è alla ricerca di nuove soluzioni da attuare al fine di allentare la morsa e dare un sospiro di sollievo ai fuori sede che dovranno affrontare le spese durante le festività comandate, ed è stato chiesto anche un aiuto all’Università di Palermo per studiare l’andamento dei prezzi e provare a porre un freno all’impennata, come annunciato durante la prima riunione sull’Osservatorio permanente regionale per il trasporto aereo.
Alla riunione svoltasi a Palazzo d’Orléans, presieduta dall’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò, presenti i rappresentanti dei sei aeroporti siciliani, di Enac, di Confconsumatori e della facoltà di Statistica dell’università di Palermo, alla quale verrà chiesto un contributo significativo per combattere il caro voli.
“Oggi abbiamo posto le basi affinché gli aeroporti siciliani comincino a interagire — ha dichiarato Alessandro Aricò, riferendosi all’osservatorio — costituendo una rete aeroportuale. Vogliamo inaugurare una strategia che aiuti a fare sistema, a migliorare i servizi e porsi nei confronti delle compagnie con una visione unitaria. Abbiamo avuto, inoltre, la possibilità di interloquire con i rappresentanti dei sei aeroporti siciliani, con l’Enac e con chi rappresenta i consumatori per mettere a fuoco in maniera più nitida i contorni della questione del caro voli. L’università di Palermo ci aiuterà ad assemblare e a interpretare i dati statistici sui biglietti aerei. Abbiamo l’obbligo di far viaggiare i venti milioni di passeggeri che transitano dai nostri scali a prezzi più ridotti. L’insediamento dell’Osservatorio — conclude Aricò — è un altro passo che il governo fa dopo l’esposto del all’Antitrust e l’arrivo di un terzo vettore che collegherà la Sicilia col continente”.