Ancora al porto di Catania la Humanity 1 e la Geo Barents, le due navi Ong giunte qui tra sabato e ieri. A bordo della prima sono ancora presenti 35 persone mentre per le altre 144, considerate “fragili”, è stato disposto lo sbarco: decisioni diverse che sono ora contestate dalla Ong tedesca. Quest’ultima ha annunciato che presenterà ricorso al Tar contro l’ordine impartito dalle autorità al comandante di lasciare il porto del capoluogo etneo.
“Nel provvedimento in cui si dice al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con a bordo i 35 migranti rimasti a bordo non c’è una scadenza, un termine temporale“: è quanto riferito da ambienti vicini ai legali della Humanity 1, anche in riferimento ai tempi di presentazione dei ricorsi al Tar e al Tribunale civile.
Nel frattempo, la Commissione Europea, attraverso una portavoce, interviene sulla questione.
“È un dovere morale e legale quello di salvare le persone in mare – si dichiara – , in base alle leggi internazionali”.
In merito allo sbarco selettivo, la stessa portavoce aggiunge che, secondo le leggi internazionali “bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare“.
“Ogni caso è diverso – si indica – ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco”.