L’
eruzione dell’Etna, avvenuta nel corso delle scorse ore, ha provocato non pochi disagi. Tra il resto, la cenere ha ricoperto le strade di Catania.
Su input di Salvo Pogliese, primo cittadino della città, e dell’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella, già ieri squadre di operatori hanno avviato la pulizia di strade, marciapiedi e aree del capoluogo etneo. Si segue un piano redatto insieme con la Dusty.
Tra i macchinari utilizzati ci sono 20 spazzatrici e diversi soffiatori, utili soprattutto per i marciapiedi.
Per il materiale recuperato, che costituisce rifiuto speciale, si prevede un utilizzo in parte nell’ambito del verde pubblico e in parte nel settore dell’edilizia, anche al fine di abbattere gli ingenti costi del conferimento in discarica. L’Amministrazione comunale predisporrà specifici avvisi pubblici.
“Contiamo di chiudere le operazioni di pulizia – hanno detto il sindaco Pogliese e l’assessore Cantarella – in pochissimi giorni, grazie all’attività ininterrotta degli operatori, così da rimettere in sicurezza le strade cittadine. In questa fase raccomandiamo a tutti la massima prudenza“.
Si ricorda che il primo cittadino ha disposto sin da ieri sera, con l’obiettivo di salvaguardare l’incolumità pubblica, il divieto di circolazione per i mezzi a due ruote e il limite massimo di velocità di 30 km per automobili e autocarri sino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Raccolta della cenere
Sono state, inoltre, definite le modalità di raccolta della cenere recuperata dai cittadini negli spazi privati in seguito all’ eruzione.
Nella zona servita dal porta a porta, la cenere caduta su balconi, giardini o spazi condominiali dovrà essere sistemata in sacchetti di piccole dimensioni da esporre domenica sera, con la frazione del vetro che andrà però disposta in contenitori separati. Il materiale sarà raccolto lunedì mattina.
Nelle zone servite dalla raccolta stradale di prossimità, che costituiscono l’85 per cento di tutta l’area cittadina, i sacchetti di cenere andranno posizionati accanto ai cassonetti, come disposto dall’ordinanza sindacale del 16 febbraio.