Il direttore generale dell’ASP di Ragusa, Angelo Aliquò, denuncia la condotta scorretta di alcuni suoi collaboratori direttamente interessati nello scandalo “vaccinopoli” scoppiato appena qualche giorno fa proprio nella provincia di Ragusa. Non è il primo caso in Sicilia, ma pare che i furbetti avranno anche il richiamo del vaccino anti-Covid: “Non possiamo sprecare dosi, ma la pagheranno”, ha dichiarato il direttore dell’Asp di Ragusa.
“Hanno tradito la mia fiducia – ha asserito il direttore -. Quando un intero nucleo familiare che non ne ha diritto riesce a ottenere la vaccinazione anti Covid, vuol dire che dietro c’è una organizzazione. Non è stato un fatto estemporaneo legato alla necessità di non sciupare i vaccini ormai scongelati, ma un vero e proprio atto di arroganza”.
Tra i destinatari illegittimi del vaccino una ex direttrice sanitaria dell’ospedale Busacca di Scicli, oggi in pensione, cinque ex sindaci (di cui tre medici che non esercitano più la professione), un preside in pensione, la figlia di una dirigente Asp che lavora in un’altra amministrazione dello Stato ma che ha un contratto di consulenza con l’azienda sanitaria, la moglie del responsabile di un centro vaccinazioni poi rimosso, i parenti della dottoressa che lo ha sostituito, la figlia, il marito e la madre di un’altra dirigente apicale dell’Asp di Ragusa.
Una organizzazione premeditata quella denunciata da Aliquò: “Ma pagheranno tutti, qualcuno l’ha già fatto. Quei ‘furbetti’ del vaccino dovranno rispondere non solo alla Commissione disciplina dell’azienda, ma alla magistratura e alla loro coscienza”.