Alla fine di un anno difficile come quello trascorso, la situazione economica italiana non ha potuto riscontrare molti miglioramenti e alcuni dei provvedimenti presi per risollevare il Paese sono ancora in corso di definizione. Tuttavia, la crisi economica aggravata dall’emergenza sanitaria in corso, e alla chiusura forzata di molte attività, ha messo in ginocchio diverse categorie di lavoratori che necessitano di aiuto e supporto da parte dello Stato.
Tra le questioni più spinose vi è certamente quella delle cartelle esattoriali, incubo di ogni cittadino che si ritrova a ricevere avvisi dall’Agenzia delle Entrate a causa di mancai pagamenti negli anni precedenti. Tuttavia, mai come adesso, la situazione economica degli italiani è davvero difficile e al Governo si sta lavorando per capire come agire su questo punto.
Cartelle esattoriali: la sospensione
Nel corso del 2020, con chiusure di attività per periodi prolungati e in maniera alternata, anche a causa dei necessari adeguamenti alle norme anti-contagio, la decisione che è stata presa dai vertici politici riguardo le cartelle fiscali è stata quella della sospensione.
Infatti, a fronte di una situazione di emergenza durante le quale non sarebbe stato possibile a molti di proseguire con il proprio lavoro, lo stop momentaneo per la richiesta dei pagamenti è sembrata la scelta più saggia. Tuttavia, adesso ci si chiede quali siano le nuove intenzioni del Governo a tal proposito, sebbene l’emergenza sanitaria ed economica, e le difficoltà inerenti non siano ancora concluse.
Cartelle fiscali: novità 2021
Per il nuovo anno la decisione sembrerebbe essere quella di ripartire con l’invio degli atti ai cittadini, cercando di attutire attraverso diversi metodi, l’impatto della richiesta di pagamento per le categorie in difficoltà. La scelta potrebbe essere tra la rottamazione delle cartelle esattoriali o la possibilità di diluizione dei pagamenti nel tempo.
Tuttavia, le prime discussioni nascono sulla scelta di mandare tutte le cartelle senza effettuare nessuna scrematura, mentre la seconda opzione sarebbe quella di controllare se le cartelle sono legate ad aziende fallite o persone decedute. In ogni caso, un invio in massa potrebbe comportare delle difficoltà per l’Agenzia delle Entrate non solo in una prima fase, ma anche in quella della gestione dei ritiri, durante i quali potrebbero verificarsi assembramenti.