Dopo la spettacolare eruzione del 13 dicembre, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunicano che durante la scorsa notte, l’attività eruttiva dell’Etna è fortemente diminuita.
A partire dall’alba, però, l’INGV rileva attività stromboliana da tre bocche sul Cratere di Sud-Est. Le bocche in questione sono quella detta “della sella” e le due altre nella parte orientale del cono. A seguito di quest’attività, a partire dalle 6.30 è stata osservata un’abbondante emissione di cenere che forma un pennacchio diretto verso sud.
Inoltre, dal cratere Voragine avvengono sporadiche esplosioni che producono modeste emissioni di cenere; nelle ore notturne era visibile il lancio di materiale piroclastico incandescente.
Sempre da questa mattina a partire dalle 8,30 si è verificata una ripresa dell’emissione di lava dalla nicchia di frana apertasi sul fianco sud-occidentale del Cratere di Sud-Est durante l’attività parossistica del 13 dicembre sera, formando una colata lavica diretta verso sud-ovest.
Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico, nelle ultime ore, ha mostrato un incremento della sua ampiezza media mantenendosi sempre su un valore alto. La posizione del centroide delle sue sorgenti risulta sempre localizzata nell’area del Cratere di Sud Est. L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta: rimangono su un livello alto il numero e l’ampiezza degli eventi infrasonici, soprattutto durante le fasi di incremento dell’ampiezza del tremore. Le reti GPS e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.