L’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza informa sulla situazione in Sicilia: tutti i turisti bergamaschi giunti a Palermo con la donna risultata positiva al Covid-19 sono negativi all’esame del tampone. I casi sono limitati perciò ai tre già ufficializzati, la turista, il marito e un amico di questa.
“In questo momento – continua Razza – la Sicilia non rientra tra le Regioni in stato emergenziale, non avendo rilevato qui un focolaio autoctono. Non esiste un focolaio siciliano del virus. I tre casi sospetti sono epidemiologicamente connessi al cluster originario dell’area nella quale è stata individuata una zona rossa“.
“In Sicilia – aggiunge – sono stati esaminati oltre 100 tamponi faringei e solo tre sono risultati dei sospetti casi positivi. Sono stati trasmessi allo Spallanzani, attendiamo l’esito degli esami che presumo saranno disponibili domani”.
L’esponente della Giunta Nello Musumeci ha confermato inoltre che il gruppo di turisti giunti nel capoluogo con la donna che per prima è risultata positiva al virus sono tutti negativi, a eccezione dei due ulteriori casi confermati del marito e dell’amico della donna. Quest’ultima è ora ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Cervello di Palermo.
“Sono stati tutti tempestivamente posti in isolamento – spiega Razza -. Anche l’accertamento sanitario condotto su operatori e dipendenti struttura alberghiera in cui alloggiavano i turisti bergamaschi ha dato esito negativo. Se c’è una regione per la quale ci siamo trovati ad affrontare un caso sospetto con macchina organizzata e rodata, effettuando subito i tamponi su 30 persone, ponendole in isolamento, sgomberando un intero albergo in poche ore e con il rispetto delle direttive nazionali e perché il dipartimento e le aziende sanitarie avevano adottato con pedissequa attenzione ognuna delle indicazioni fornite dell’Istituto nazionale di sanità“.
“Musumeci ha chiesto al presidente del Consiglio, non appena saranno definiti i passaggi dell’emergenza sanitaria, un tavolo per dare risposte alle attività produttive coinvolte – conclude l’assessore -. In una regione come la nostra dove alcuni indici lasciavano presagire un buon andamento come il turismo, un’attenzione credo sia indispensabile. Da parte del governo c’è stato il massimo dell’attenzione e della disponibilità. Per chi proviene dalle zone gialle permane obbligo di dare comunicazione all’autorità sanitaria e di attenersi ad alcune condotte quale quella di potere informare immediatamente l’autorità sanitaria se dovessero insorgere ragioni di preoccupazione. Solo in quel caso partiranno i protocolli“.