L’emergenza incendi alla Playa è ormai passata. Anche se la circolazione veicolare su viale Kennedy è rimasta interdetta fino a pochi minuti fa, adesso è il tempo di ripartire. Mentre in tutta la città si continua a respirare l’odore degli incendi e della plastica bruciata, adesso il sindaco Salvo Pogliese è giunto alla Playa per un sopralluogo e la gente è tornata nei lidi balneari a fare il bagno.
Già stamattina è infatti iniziata la conta dei danni: il lido Europa e il lido Maeva sono stati i lidi più coinvolti, ma pare che non siano andati completamente distrutti e che quindi la stagione balneare non sia compromessa. Occorreranno certamente dei giorni ai lidi coinvolti per poter tornare operativi e per poter tornare ad ospitare i bagnanti. Nel frattempo, nell’area del boschetto rimangono accesi piccoli focolai, che sono tenuti sotto controllo da vigili del fuoco e forestale.
Playa, inizia la conta dei danni, Pogliese: “Duro colpo alla città“
“Siamo da alcune ore in Sicilia in una condizione di emergenza incendi – aveva dichiarato ieri sera il Presidente della Regione Nello Musumeci -. A determinarla non è solo l’eccezionale ondata di caldo ma, con molta probabilità, anche una criminale attività dolosa che stavolta nulla avrebbe a che vedere con la nota logica dei pascoli. Almeno questo ci riferiscono i nostri operatori mobilitati sul fronte del fuoco. In atto sono ben ventidue gli incendi attivi sull’Isola, di cui due gravissimi, che impegnano tutti i mezzi regionali della Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile e del Corpo Forestale della Regione Siciliana, quelli messi a disposizione dai Vigili del fuoco e la metà dei Canadair in dotazione allo Stato. A tutti va il mio plauso per lo spirito di dedizione che stanno dimostrando.
Sono in contatto con il ministero dell’Interno e col sottosegretario Stefano Candiani per ogni necessaria intesa sul da farsi. Sullo sfondo di questa grave emergenza si evidenzia la disarmante, carente attività preventiva di molti Comuni e dei privati nel predisporre anzitempo, come la legge impone, i viali tagliafuoco nelle aree agricole o in quelle incolte. La amara verità è che serve in Sicilia una nuova coscienza civica capace di coinvolgere tutti e far sentire ognuno responsabile nella prevenzione del rischio, per una concreta cultura dell’ambiente.”