Si tratta di un’idea nota al grande pubblico già da qualche anno e che risale ai primi anni 2000, quando uno psicologo dell’Università di Cardiff ne ha decretato la nascita, basandosi su dei calcoli che davano come risultato il terzo lunedì di gennaio come giorno in cui ci sentiamo più depressi.
Le motivazioni sono varie ma portano tutte con loro un velo di tristezza: dalla nostalgia per le ferie natalizie e il rientro al lavoro, al grigiore delle giornate e le condizioni meteo, oltre al fatto stesso che cada di lunedì, giornata triste per antonomasia. Che si tratti di superstizione o meno, in alcuni paesi si tratta di una questione seria dato che si registra un aumento di assenze dal lavoro e che molti dichiarano di sentirsi stanchi e tristi in questa giornata.
Secondo gli esperti, i modi per contrastare la tristezza del Blue Monday sono differenti: uscire con gli amici, mangiare qualcosa di sfizioso in tutta tranquillità, fare attività fisica, concedersi delle pause di relax per fare ciò che ci piace.
Ma delle ricerche scientifiche dimostrano che l’idea del Blue Monday sia basato su una pseudoscienza e che non ci sono prove per affermare che si tratti del lunedì più deprimente dell’anno. Se infatti si stima che il lunedì sia il giorno in cui avvengono più suicidi, sembrerebbe essere la primavera la stagione in cui se ne verificano di più, a dispetto dell’avvicinarsi della bella stagione. Molti affermano che il Blue Monday sia più un fenomeno social, una moda con la quale si giustificano umore negativo e mancanza di motivazione.
In ogni caso si può trovare sempre qualcosa di positivo: dalla condivisione della tristezza in questa giornata, che fa sentire meno soli coloro i quali la provano, alla curiosa coincidenza con la giornata mondiale degli abbracci, i quali possono rivelarsi un’ottima soluzione di contrasto allo stato depressivo.
Leggi anche: Giornata mondiale degli abbracci: il rimedio low-cost alla tristezzaSi tratta di un’idea nota al grande pubblico già da qualche anno e che risale ai primi anni 2000, quando uno psicologo dell’Università di Cardiff ne ha decretato la nascita, basandosi su dei calcoli che davano come risultato il terzo lunedì di gennaio come giorno in cui ci sentiamo più depressi.
Le motivazioni sono varie ma portano tutte con loro un velo di tristezza: dalla nostalgia per le ferie natalizie e il rientro al lavoro, al grigiore delle giornate e le condizioni meteo, oltre al fatto stesso che cada di lunedì, giornata triste per antonomasia. Che si tratti di superstizione o meno, in alcuni paesi si tratta di una questione seria dato che si registra un aumento di assenze dal lavoro e che molti dichiarano di sentirsi stanchi e tristi in questa giornata.
Secondo gli esperti, i modi per contrastare la tristezza del Blue Monday sono differenti: uscire con gli amici, mangiare qualcosa di sfizioso in tutta tranquillità, fare attività fisica, concedersi delle pause di relax per fare ciò che ci piace.
Ma delle ricerche scientifiche dimostrano che l’idea del Blue Monday sia basato su una pseudoscienza e che non ci sono prove per affermare che si tratti del lunedì più deprimente dell’anno. Se infatti si stima che il lunedì sia il giorno in cui avvengono più suicidi, sembrerebbe essere la primavera la stagione in cui se ne verificano di più, a dispetto dell’avvicinarsi della bella stagione. Molti affermano che il Blue Monday sia più un fenomeno social, una moda con la quale si giustificano umore negativo e mancanza di motivazione.
In ogni caso si può trovare sempre qualcosa di positivo: dalla condivisione della tristezza in questa giornata, che fa sentire meno soli coloro i quali la provano, alla curiosa coincidenza con la giornata mondiale degli abbracci, i quali possono rivelarsi un’ottima soluzione di contrasto allo stato depressivo.
Leggi anche: Giornata mondiale degli abbracci: il rimedio low-cost alla tristezza