A più di un anno dalla morte di Danilo Di Majo, lo studente che ha perso la vita mentre attraversava le strisce pedonali al viale Doria, sono state introdotte delle nuove misure di sicurezza provvisorie in quel tratto. Ad annunciarlo è il comitato, costituitosi dopo la morte del ragazzo, che aveva chiesto una serie di interventi per migliorare la sicurezza dell’attraversamento pedonale per tutti gli studenti.
Come era stato anticipato precedentemente, sono state inserite delle telecamere con visore notturno e registrazione settimanale incorporata. Ma il comitato non si ferma, punta a un sovrappassaggio, già inserito già in un progetto finanziato dall’Unione Europea. “Ci sentiamo di affermare che se Danilo avesse attraversato oggi quel punto, con le telecamere ora installate sapremmo il nome del suo pirata – ha spiegato Alessandra Di Nora, attivista del comitato e amica dello studente Di Majo – E, ancor più, oggi la loro presenza, i rivelatori di velocità e i segnali luminosi, potrebbero allentare il piede dall’acceleratore di chi lo ha travolto. Danilo, il cui sogno era diventare un medico, ha salvato con la donazione dei suoi organi altre vite: ma ancora, il suo sacrificio sta mettendo in sicurezza tutti gli studenti che ogni giorno si recano alla cittadella e al policlinico per studiare e che, nella totale inciviltà della città di Catania, rischiano quotidianamente la vita”.
“Oggi, ancor più, ci teniamo a ricordare l’eccellenza del percorso universitario del nostro collega – ha continuato – giunto ad appena cinque esami dalla laurea. Danilo, quella giornata del 24 luglio, aveva superato l’ultimo esame della sua sessione estiva. Era un giorno di festa, terminato nell’oblio. La risposta dell’amministrazione alla nostra richiesta, pur giunta con sconvolgente ritardo dal giorno dell’accaduto, denota che Danilo vive ancora in tutto ciò che ha lasciato tra e dentro ciascuno di noi”.
“In questa estenuante richiesta di risposte ed interventi, sollecitati numerosamente, abbiamo incontrato supporto e collaborazione – ha concluso -. Ci teniamo a ringraziare il vicesindaco Bonaccorsi, che ha espresso a settembre volontà politica ferma a intervenire; ancora, Niccolò Notarbartolo, ex Presidente della Commissione ai lavori pubblici, che con pazienza ha seguito la questione e continuerà a farlo (ce lo auguriamo e ne siamo certi) fino all’installazione del ponte; infine, l’architetto La Spina della ditta Sostare”.