Come ogni anno, subito dopo i test di medicina si inizia a parlare di ricorsi e irregolarità. Le segnalazioni sono già moltissime in tutta Italia e Consulcesi, network legale di riferimento per la tutela dei medici e degli aspiranti camici bianchi, ha già dichiarato che quest’anno è previsto un aumento del 40% dei ricorsi. Sui social, nel frattempo, è stata lanciata anche una campagna social attraverso l’hashtag #IoMerito.
Il numero di posti disponibili quest’anno è aumentato e ammonta a 9.779, tuttavia i candidati sono ben 67.005. Le prime segnalazioni di irregolarità sono arrivate non appena finite le prove: oltre a comportamenti non conformi alle regole, pare che il test fosse disseminato di numerose anomalie. Proprio Consulcesi ha definito il test di medicina come “un salto nel buio costellato da numerose anomalie, destinate a innescare valanghe di contenziosi in Tribunale. Subito dopo le prove abbiamo raccolte svariate segnalazioni di presunte irregolarità e da una prima stima quest’anno ci sarà il 40% in più di ricorsi”. E sembrerebbe non sbagliarsi, dato le previsioni.
Tra le varie segnalazioni raccolte da Liveunict, si parla di fogli dell’anagrafica e delle risposte riposti in buste aperte e non in scatole sigillate come previsto dal regolamento e come più volte ribadito agli studenti durante le indicazioni ad inizio test: irregolarità segnalata all’Università di Milano e all’Università di Napoli. Problemi anche in Sicilia dove è stata segnalata un’irregolarità relativa all’uso dei fogli per la brutta copia: sembrerebbe che in alcune sedi sia stato vietato ai candidati di utilizzare più fogli per fare i calcoli, rendendo possibile l’uso del solo foglio di controllo per le domande di matematica, mentre in altre sedi ciò è stato possibile.
Per quanto riguarda, più nello specifico, l’Università di Catania, una delle segnalazioni degli aspiranti medici a LiveUnict fa riferimento a uno spostamento non autorizzato dei candidati su iniziativa di un membro della commissione a causa dell’alta temperatura nel padiglione interessato. Dopo la segnalazione, l’ateneo catanese ha prontamente smentito, spiegando che il tutto si sarebbe svolto sotto stretti controlli e che è stato inserito anche all’interno del verbale dell’aula.