Trovare un alloggio per un universitario è sempre complicato. E lo diventa ancor di più quando a mettersi in mezzo sono i pregiudizi.
Una studentessa di Pescara, una volta individuato un alloggio a Trento e aver contattato il proprietario, avrebbe ricevuto un ingiustificato rifiuto. La conversazione si è tenuta su Facebook, un botta e risposta che ha raggiunto l’apice con la dichiarazione del proprietario: “Scusa tanto ma sto cercando solo ragazze del Triveneto e della Lombardia. Niente di personale”.
La studentessa ha insistito, pretendendo ulteriori spiegazioni, per poi essere virtualmente lasciata a combattere una battaglia persa contro una persona che, a quel punto, aveva già abbandonato il campo con un semplice “mi stai facendo perdere tempo”. La notizia è stata riportata dal giornale L’Universitario.
Si tratta di razzismo, sottolinea la studentessa. Quando non è possibile, come nel suo caso, trovare una spiegazione a un simile rifiuto, è giusto chiamare le cose con il proprio nome. Non ci si può limitare a chiudere gli occhi o minimizzare. Come lei, molti altri studenti ogni anno sono vittime di un sistema basato sul pregiudizio e discriminazione.