La Ministra uscente è consapevole che non può essere lasciato tutto immutato ma confronta la situazione italiana con quella europea e afferma: “Negli altri paesi europei ci sono toni accesi in campagna elettorale, ma ci sono cose fondamentali che non vengono radicalmente modificate a seconda del Governo. L’auspicio è di essere anche noi un po’ più europei”.
È facilmente intuibile che la Fedeli si riferisca alla Buona Scuola (legge 107/15) dicendo: “Credo sia importante che chi viene al Ministero dell’Istruzione guardi con oggettività le cose che sono state fatte, le innovazioni, la qualità, il forte investimento economico. Mi auguro che non tornino indietro e non taglino le risorse per la scuola, perché se non investiamo su istruzione, università e ricerca non avremo crescita economica”.
Quindi afferma che è giusto apportare delle modifiche, ma sarebbe un errore stravolgere ciò che è stato fatto negli ultimi tre anni. E i nuovi ministri saranno dello stesso parere? Leggendo il Contratto di Governo M5S e Lega non sembrerebbe così, anzi a quanto pare si vogliono modificare molti decreti appartenenti all’ultima legge, come: la chiamata diretta, l’alternanza scuola-lavoro, le assunzioni tramite algoritmo, e così via.
Quello della Ministra rimarrà un appello non accolto?