La notizia era attesa da tempo e nasce per adeguarsi al provvedimento col quale il Governo ha voluto porre la parola fine sulla bolletta a quattro settimane, che comportava una mensilità in più annuale nonché un tipo di pubblicità che molto spesso si sarebbe potuta rivelare ingannevole per i consumatori.
L’importo di ogni canone sarà maggiorato dell’8,6% e la natura dell’aumento nasce per “compensare la perdita che la compagnia subisce attraverso la modifica“. Quest’ultima giunge appena in tempo per evitare la multa che l’Agcom prevede nel caso di mancato adeguamento della tariffazione.
Attraverso l’ultimo decreto fiscale, con la quale è stata imposta la modifica, si stabilisce che entro il 5 aprile tutti gli operatori e le pay Tv dovranno adeguare la loro tariffa al canone mensile, pena il pagamento di multe dalla Agcom e un rimborso di 50 euro per i consumatori, cui si somma un euro in più per ogni giorno di fatturazione illegittima. Dunque la Tim è stata tra le prime compagnie ad attivarsi, in attesa di conoscere le novità dalle restanti delle altre compagnie di telefonia fissa e mobile.