Con l’arrivo dell’ondata di caldo e le alte temperature che colpiscono molte città italiane, l’azienda di delivery Glovo ha annunciato un incentivo economico per i propri rider che accettano di lavorare sotto il sole torrido. La decisione ha scatenato un acceso dibattito tra sindacati, politici e l’azienda stessa, divisi tra preoccupazioni per la tutela della salute dei lavoratori e la necessità di garantire un servizio continuo.
“Bonus Temperatura”: come funziona e perchè preoccupa
Glovo, nota azienda di delivery, viste le molte città definite da “bollino rosso”, un marcatore di allarme sugli effetti delle alte temperature elaborato dal ministero della Salute, dalla protezione civile e dalle Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa), ha pensato ad un incentivo economico per i propri rider disposti a lavorare nonostante le elevate temperature. L’azienda ha previsto un “bonus temperatura” valido dal 1° luglio al 31 agosto, che prevede un aumento percentuale sugli ordini completati a seconda della temperatura rilevata. Il bonus varia dal 2% in caso di temperature tra i 32 e i 36 gradi, al 4% per temperature tra i 36 e i 40, fino all’8% per temperature superiori ai 40 gradi. Calcolando circa 2,5 euro a consegna, il contributo può oscillare tra 5, 10 o 20 centesimi per ordine. Secondo l’azienda, questa misura compensativa serve per aiutare i rider ad affrontare le difficoltà del lavoro sotto il caldo intenso, coprendo spese come creme solari, sali minerali e acqua.
La segnalazione sulla pericolosità del bonus è arrivata dal sindacato Nidil Cgil che ha espresso il timore sul rischio di trasformare un reale rischio per la salute in un incentivo economico. Forti, le critiche del sindacato sul punto: “I rider che lavorano in bicicletta o in scooter sono esposti direttamente al sole, spesso senza possibilità di riparo. Il dlgs 81/2008 impone all’azienda l’obbligo di valutare e prevenire tutti i rischi per la salute, incluso lo stress termico”, denuncia Nidil Cgil. “Abbiamo quindi chiesto all’azienda di correggere immediatamente la comunicazione, chiarendo che: in caso di ondate di calore con livello ‘alto’, l’attività deve essere sospesa. La salute viene prima dei bonus. Glovo deve applicare tutte le misure di tutela previste dalla normativa vigente”.
“Bonus caldo”: il dibattito pubblico
La misura ideata da Glovo ha suscitato anche la reazione di vari esponenti politici, in particolare di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, che hanno parlato di un vero e proprio “ricatto economico” e di una decisione “inaccettabile” nei confronti dei lavoratori.
Glovo, dal canto suo, ha risposto precisando che non si tratta di un bonus, ma di una misura compensativa, “che non rappresenta in alcun modo un incentivo alla prestazione. La sicurezza e il benessere dei rider restano una priorità per l’azienda, nella consapevolezza del ruolo essenziale che svolgono ogni giorno nel garantire un servizio affidabile alle comunità”.