Massima allerta nelle basi militari statunitensi presenti in Italia a seguito dell’attacco condotto dagli Stati Uniti in Iran. Proprio per questo le misure di sicurezza sono state potenziate in tutte le strutture, da Aviano in Friuli Venezia Giulia fino a Sigonella in Sicilia, con fine di proteggere il personale militare.
L’attacco degli Stati Uniti
Con l’attacco contro i siti nucleari iraniani, gli Stati Uniti “hanno superato una linea rossa”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Araqchi durante un incontro a Istanbul, a margine del vertice dell’Organizzazione della Conferenza Islamica. Tuttavia, secondo fonti di Teheran citate dalla Reuters, la più rossa delle linee rosse sarebbe oltrepassata solo in caso di uccisone della Guida suprema Ali Khamenei. In tal caso, l’Iran avverte che reagirebbe con “rappresaglie illimitate” nei confronti degli Stati Uniti.
Cosa sta accadendo in Italia?
In Italia si è tenuto un vertice in videoconferenza tra la presidente del Consiglio Meloni, diversi ministri e i vertici dei servizi di intelligence, con l’intento di favorire un ritorno al dialogo tra le parti in conflitto. Il ministro degli Esteri Tajani ha assicurato che “nessun aereo è partito dall’Italia per colpire l’Iran e non c’è stata nessuna richiesta da parte degli Stati Uniti in tal senso”.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha convocato al Quirinale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. È inoltre stata confermata la massima vigilanza sugli obiettivi considerati sensibili e sulle basi militari statunitensi presenti in Italia, come quelle di Aviano e Sigonella. Rafforzate anche le misure di sicurezza attorno al Vaticano e in vista del Giubileo.
Si ricodsa che il via libera al sorvolo dello spazio aereo italiano e all’uso delle basi militari sul territorio nazionale per operazioni di rifornimento e supporto logistico legate ad azioni militari degli Stati Uniti è di competenza del ministero della Difesa. Tale autorizzazione può essere concessa senza una preventiva approvazione del Parlamento, che viene informato solo in un secondo momento, d’altronde non si tratta di una decisione che richiede un coinvolgimento parlamentare diretto.