Con lโestate alle porte, il mare chiama. Ma non tutto il litorale risponde allo stesso modo. Per la stagione balneare 2025 โ che ad Acireale partirร ufficialmente il 1ยฐ maggio e si concluderร il 31 ottobre โ il sindaco Roberto Barbagallo ha firmato unโordinanza che definisce con precisione chirurgica i tratti di costa dove sarร vietato fare il bagno.
Quando il mare non รจ balneabile: inquinamento e coscienza civile
Due tratti di costa a Capomulini โ uno di 45 metri presso via Gurne e lโaltro di ben 280 metri davanti a via Garitta โ sono vietati alla balneazione a causa dellโinquinamento. Non si tratta di casi isolati. Le foci del Torrente Pozzillo e del Torrente Mangano, e il tratto costiero di oltre un chilometro che le unisce, sono altri punti critici.
Ma dietro questi divieti non cโรจ solo un provvedimento burocratico: cโรจ il segnale chiaro di una costa che ha bisogno di cure, di investimenti nelle reti fognarie, in impianti di depurazione, in una nuova visione ecologica del turismo.
Porticcioli e navigazione
Altro grande capitolo riguarda i porticcioli: Pozzillo, Stazzo, Santa Tecla, Santa Maria la Scala. Qui, piรน che lโinquinamento, รจ la convivenza con le imbarcazioni a rappresentare un rischio. I divieti, che coprono tratti tra i 220 e i 380 metri, sono dettati da esigenze di sicurezza. Sembrano penalizzanti, ma in realtร sono la risposta a unโestate che non vuole trasformarsi in cronaca nera. Dove cโรจ traffico marittimo, la balneazione deve lasciare il passo. Le zone portuali non sono adatte alla balneazione non solo per il rischio di incidenti, ma anche per lโinquinamento da carburanti e oli, il traffico di mezzi nautici e la morfologia spesso inadatta. Anche se i porticcioli sono vitali per lโeconomia turistica, vanno tenuti separati dai luoghi di balneazione.
A tutto questo si aggiungono i divieti imposti in tratti considerati pericolosi per la navigazione. Il piรน significativo? Quello tra Santa Caterina e Acque Grandi: 1.158 metri di mare dove non si potrร entrare. Lo stesso vale per la parte nord di Santa Tecla (288 metri) e per il lungo tratto che dal noto hotel Santa Tecla arriva fino al campeggio โLa Timpaโ (1.090 metri). In questi casi, lโinterdizione non รจ una limitazione, ma una protezione.
Serve una pianificazione costiera che distingua chiaramente le aree per il turismo nautico da quelle per il turismo balneare. In mancanza di questa, il rischio รจ quello di sacrificare la sicurezza o, peggio, la qualitร ambientale.
La natura prima di tutto: 6 km di silenzio nella Riserva โLa Timpaโ
Cโรจ poi unโaltra categoria di divieto, che non nasce da un problema, ma da una scelta. ร il caso della Riserva Naturale Orientata โLa Timpaโ, dove per ben 6.000 metri sarร vietato immergersi. Non per inquinamento o pericoli, ma per rispetto.
La Riserva Naturale Orientata โLa Timpaโ รจ un tesoro biologico, geologico e paesaggistico. Ospita un ecosistema delicatissimo, che puรฒ essere compromesso anche da una semplice pinna o una crema solare chimica. Il divieto di balneazione non รจ solo una misura di protezione, ma una dichiarazione di valore.