Festa di Sant’Agata 2025: Il presidente del consiglio comunale di Catania, Sebastiano Anastasi, ha rivolto un messaggio alla cittadinanza in occasione dei giorni delle celebrazioni in onore di Sant’Agata.
Festa di Sant’Agata 2025: la necessità di rivolgersi alla Santa
Anastasi ha sottolineato come, nella vita di ogni individuo, possa presentarsi la necessità di rivolgersi al cielo, a un’entità superiore o a uno spirito protettivo, per invocare una guarigione, un aiuto per un familiare in difficoltà o per affrontare un momento critico per l’intera comunità. Ha evidenziato che per i catanesi questa figura di riferimento è Sant’Agata, “La Santa, La Buona”, una guida spirituale che rappresenta un tramite certo verso Dio.
Il drammatico episodio di Trappeto Nord e la devozione dei Catanesi
Il presidente ha ricordato che proprio a lei erano state rivolte incessanti preghiere la sera del 21 gennaio, nei drammatici momenti successivi alle esplosioni avvenute in via Fratelli Gualandi a Trappeto Nord a causa di una fuga di gas. Un evento tragico che, miracolosamente, non aveva causato vittime.
Ha poi descritto come tutta la città viva in questi giorni la devozione per la Patrona con frenesia, amore e fede viscerale, ma sempre in un contesto di armonia. Secondo Anastasi, la simbiosi tra Sant’Agata e Catania è avvolgente e protettiva, un legame da cui trarre fiducia affinché questa profonda devozione si traduca in amore e rispetto civico per la città.
Ha quindi rivolto un appello ai catanesi, ai cittadini e ai devoti, sottolineando che, sebbene caratterizzati da un’indole quasi “geneticamente barocca”, non possano sottrarsi, nel nome di Sant’Agata, al dovere di impegnarsi per la rinascita e la salvezza della città. Ha ribadito la necessità di contrastare con determinazione gli egoismi che minacciano il bene comune.
Festa di Sant’Agata 2025, il richiamo alla licenza del 1794
Infine, Anastasi ha richiamato alla memoria la parte finale della Licenza che chiude l’oratorio La Madre de’ Maccabei, composto nel 1794 dal Canonico Giovanni Sardo per la traslazione delle reliquie di Sant’Agata. Ha ricordato che il testo supplicava la Santa affinché proteggesse la città da ogni sommossa, esortando al tempo stesso i catanesi a difenderla strenuamente se necessario:
“Ma adesso, o Madre, han più che mai bisogno di soccorso i tuoi figli…
…Ah questa terra, dove nascesti, e dove per confessarla tu versasti il sangue del cimento fatal mantieni illesa, o insegnaci a morir per sua difesa…”
La tradizione che vive nel presente
Concludendo il suo intervento, Anastasi ha evidenziato come l’espressione “Alma Agatha” rappresenti un compendio storico-artistico di una tradizione che la modernità non cancella, ma piuttosto aggiorna. Ha infine ribadito l’importanza di mantenere viva la fiducia e la fede nelle proprie radici e nella giovane martire, riferimento costante e monito per chi desidera realmente amare Catania e i suoi cittadini.