Un vero e proprio simbolo di catanesità, con la straordinaria capacità di sorridere e far sorridere sulle debolezze umane. Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha esordito in questo modo quando, a gennaio, annunciò il vincitore della Candelora d’Oro 2025, che corrisponde al nome di Tuccio Musumeci. decano degli artisti teatrali siciliani. Poco dopo le 19:30 di ieri sera, presso la sala Vincenzo Bellini di Palazzo degli Elefanti, si è svolta la 28^ cerimonia di conferimento del prestigioso premio, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari. La redazione di LiveUniCT ha assistito al rituale, raccogliendo le parole rilasciate dal protagonista assoluto, Tuccio Musumeci, dal sindaco Trantino e dall’arcivescovo Luigi Renna.
Musicainsieme a Librino apre la cerimonia
Ad aprire la cerimonia di premiazione della Candelora d’Oro è stata l’associazione Musicainsieme a Librino. La banda composta dai ragazzi di Librino si è presentata con degli strumenti musicali particolari: chitarre e violini costruiti con il legno delle navi dei migranti, come segno di speranza, quella speranza che aveva questa gente per raggiungere una nuova meta, una salvezza e una nuova vita. Suggestive le esecuzioni dell’Inno di Mameli, della colonna sonora del film “Nuovo Cinema Paradiso“, firmata da Ennio Morricone, e l’Inno a Sant’Agata per concludere.
Tuccio Musumeci: “Questo premio è dedicato ai catanesi”
Emozionato ma con lo stesso spirito di sempre, con quella leggerezza da non confondere affatto con la superficialità, Tuccio Musumeci ha ricevuto la targa raffigurante la candelora d’oro dal sindaco Trantino, per poi prendere la parola, facendo una dedica speciale. “Devo ringraziare il sindaco Enrico Trantino che ha pensato a me. Ma, ripeto, questo premio deve essere dedicato ai catanesi — ha sottolineato Tuccio Musumeci — sono stati loro ad avermi portato a questo stato e a questo successo. Poi io ho portato la catanesità in tutto il mondo“. Un successo, quello di Tuccio Musumeci, arricchito anche dalla conoscenza di altri importanti attori, su tutti Totò.
Tuccio Musumeci ha fatto i suoi primi passi negli anni ‘, con la costituzione del Teatro Stabile di Catania, con uno dei sui primi successi, “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello interpretato da Turi Ferro. Ha calcato i maggiori palchi internazionali e non, tra cui Teatro Stabile di Genova, Teatro Verdi (Trieste), Teatro Argentina, Teatro Stabile di Napoli, Istituto Nazionale del Dramma Antico, Beaumont Theatre di New York e il Teatro Colón di Buenos Aires. A New York, nel 1985, ricevette il premio Italian – American Forum per la sua interpretazione di Pipino Il Breve. Nel cinema, si ricorda una sua apparizione nel film “La Matassa” di Ficarra e Picone e, in tv, guest star in un episodio di Don Matteo.
Trantino: “Mai scelta così condivisa”
Il sindaco Trantino ha avuto pochi dubbi sull’assegnazione del premio di quest’anno, una scelta che è stata pienamente accolta dai cittadini, come ha evidenziato ai microfoni di LiveUniCT: “Tuccio Musumeci rappresenta Catania, tanto è vero che mai la mia scelta è stata così condivisa come questa — ha dichiarato il primo cittadino —. È fisiologico trovare qualcuno che non è d’accordo, stavolta no, erano tutti d’accordo. Una riconoscenza che è giusto assegnargli ora, che è ancora in grado di poterne godere il significato e la piena condivisione. Non mi va che si ricordino i nostri protagonisti quando è troppo tardi e non potranno più godere di questo momento”.
Renna: “Importante la capacità di sano umorismo”
“Sono solo da 3 anni catanese ma ho già prenotato per ascoltarlo in suo spettacolo”. Ha esordito così l’arcivescovo Renna, quando gli è stata data la parola per commentare il riconoscimento attribuito a Tuccio Musumeci. “Non è una leggerezza (quella di Musumeci, ndr) di chi prende le cose non con superficialità ma di chi sa vedere il lato bello e di chi sa avere speranza. Grazie, perché lei ha fatto sorridere e fa sorridere — ha concluso Renna – tante persone che soffrono”.