Bonus affitto giovani: nella Legge di Bilancio 2025, arrivano importanti novità per la misura in questione. Il bonus, infatti, è ora rivolto ai neoassunti con un contratto a tempo indeterminato. Il datore di lavoro potrà rimborsare o erogare direttamente al lavoratore le spese di locazione e gli oneri accessori, fino a un massimo di 5.000 euro l’anno. Si tratta di somme che non influiscono nel reddito, esenti da Irpef.
Bonus affitto giovani: i requisiti
Per poter usufruire del bonus bisogna soddisfare i requisiti che sono elencati di seguito:
- stipulare un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel 2025;
- trasferire la residenza a oltre 100 km dalla precedente residenza. La distanza va calcolata tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro;
- reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro (nell’anno precedente rispetto a quello della nuova assunzione);
- L’immobile locato deve essere adibito ad abitazione principale.
Bonus affitto giovani: fondo morosità incolpevole
La misura prevede il rifinanziamento del fondo morosità incolpevole, fermo da 3 anni. La cifra per il rifinanziamento è di 30 milioni di euro, di cui 20 destinato all’anno 2025.
Il fondo, previsto dalla legge n. 102/2013 è rivolto agli inquilini che hanno ricevuto uno sfratto per morosità, poiché non sono riusciti a pagare il canone mensile di locazione per cause di forza maggiore, non dipendenti dalla propria volontà. Rientrano in questa casistica coloro i quali non sono riusciti a pagare per le seguenti motivazioni:
- perdita di lavoro a causa di licenziamento;
- cassa integrazione;
- mancato rinnovo del contratto di lavoro a termine o di lavoro atipico;
- cessazione di attività per lavoratori autonomi o professionisti;
- malattia grave;
- infortunio;
- decesso di un componente del nucleo familiare.
Fondo morosità incolpevole: come fare domanda
Per richiedere il bonus bisogna rivolgersi al Comune di residenza, che si occuperà del trattamento dell’istanza. Il fondo morosità incolpevole sarà attivo alla pubblicazione di un decreto ministeriale. I singoli comuni e le regioni stabiliranno le regole e criteri operativi per l’accesso, così come i tempi per fare domanda. All’uscita del decreto ministeriale saranno fornite informazioni più nel dettaglio.