Il recente documento di pianificazione strategica del sistema portuale di Catania ha sollevato molte perplessità, in particolare da parte del comitato civico “Volere la luna”. Questo gruppo esprime forti dubbi sull’idea di costruire un nuovo porto turistico, progettato per ospitare fino a 12 grandi yacht di lunghezza massima di 120 metri. La proposta prevede la creazione di un nuovo braccio del porto, situato nella scogliera d’Armisi, nei pressi della stazione centrale.
Rischi ambientali per lave secolari e coralli
Il comitato sottolinea che la scogliera d’Armisi è una delle più antiche della città, caratterizzata da un paesaggio naturale di grande pregio. In quest’area, infatti, si trovano numerosi ingrottamenti, alcuni dei quali permettono il passaggio di acqua dolce fino al mare.
La costruzione di nuove strutture portuali, come evidenziato in una nota del comitato, comporterebbe significative modifiche e cementificazioni di questa zona, come mostrano le planimetrie diffuse. La realizzazione di un molo lungo circa 750 metri occuperebbe una superficie marina di circa 100.000 mq, con conseguenze ambientali estremamente negative. Recenti studi della LIPU hanno rivelato che l’area presenta biocenosi marine rare, caratterizzate da habitat coralligeni in buono stato, in netto contrasto con il deterioramento di tali ecosistemi riscontrato lungo la costa catanese.
Inoltre il comitato fa evincere un ulteriore problema: la salvaguardia dell’ecosistema marino, tra cui, l’allontanamento di quelle poche colonie di Delfini del mediterraneo che ogni tanto vengono a salutare le coste catanesi.
Chiarimenti e possibili soluzioni
Sono stati chiesti, dalla Soprintendenza ai beni culturali chiarimenti sugli eventuali impatti della nuova darsena turistica e sulla integrità fisica della scogliera lavica d’Armis. Il comitato si chiede se tali chiarimenti saranno presentati anche al consiglio comunale prima che esprima il proprio parere sul piano regolatore portuale.
In ultimo, si legge nella nota, il comitato propone che la costruzione del nuovo porto turistico sia ricollocata presso Siracusa, attualmente facente parte del sistema portuale catanese.