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Riscatto laurea 2024: come ottenerlo? Si tratta del versamento all’Inps di un importo destinato ai contributi previdenziali per gli anni di studio universitario, come se fossero stati invece impiegati al lavoro. Ecco nel dettaglio a chi spetta.
Riscatto laurea 2024: i requisiti
Esistono diversi modi per utilizzare il riscatto della laurea, ma è necessario rispettare alcuni requisiti. Ecco quali sono:
- È necessario che il titolo di studio sia stato effettivamente conseguito al momento della domanda;
- I periodi da riscattare non devono risultare già coperti da contribuzione presso qualsiasi gestione previdenziale obbligatoria (l’unico caso ammesso di doppia contribuzione è quello del riscatto operato sia in una cassa professionale per iscritti ad albo, sia in una gestione Inps).
I titoli riscattabili
Non tutti i titoli di studio possono essere riscattati. Ecco quelli ammessi:
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- Corsi di laurea di vecchio ordinamento;
- Le lauree triennali, specialistiche e magistrali anche a ciclo unico;
- I diplomi di specializzazione;
- I diplomi di specializzazione per laureati, come quelli di area medica;
- I dottorati di ricerca privi di contribuzione;
- Il diploma accademico di 1°e 2° livello e specializzazione, di formazione alla ricerca, nonché i titoli di alta formazione artistica e musicale
Non sono riscattabili i master universitari, anche se conseguiti presso atenei pubblici o privati. Per i titoli di studio esteri, l’Inps, con il messaggio 6208/2014, ha diramato istruzioni in riferimento all’iter di riconoscimento degli stessi attraverso l’intervento del ministero dell’Università e Ricerca. Per gli studenti fuori corso, è riscattabile il solo periodo di durata legale del corso, che convenzionalmente inizia sempre dal 1° novembre del primo anno di immatricolazione.
Riscatto laurea 2024: i costi
Per quanto riguarda i costi, il sistema di calcolo del costo del riscatto laurea dipende sia dalle gestioni previdenziali interessate sia dal momento temporale in cui si colloca il periodo di studi. Per la laurea conseguita prima del 1996 si applica il metodo della riserva matematica, in cui incidono l’età e i contributi versati.
Riguardo la laurea conseguita dopo il 1996, il metodo è contributivo e si utilizza l’aliquota previdenziale della gestione previdenziale di iscrizione, moltiplicata per la retribuzione goduta nei 12 mesi precedenti la richiesta di riscatto.
La legge 247/2007 ha introdotto anche una formula di riscatto per gli inoccupati, cioè i neolaureati non ancora iscritti ad alcuna forma di previdenza che non abbiano mai intrapreso alcuna attività di lavoro, nemmeno all’estero.
L’Inps ha chiarito che il riscatto per inoccupati non è richiedibile da chi abbia intrapreso un’attività che comporti iscrizione alla gestione separata anche se con imponibile ridotto. La regola vale anche per chi ha intrapreso un’attività parasubordinata, di lavoro autonomo occasionale superiore a 5.000 euro lordi annui.
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