Caltagirone

Annunciata protesta in un ospedale del Catanese: quando e dove

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Operatori sanitari e cittadini per protestare contro la situazione di "estremo pericolo" del presidio ospedaliero.

Tornano in piazza operatori sanitari e cittadini per protestare contro la situazione di “estremo pericolo” all’ospedale Gravina e San Pietro di Caltagirone, a causa della grave carenza della dotazione organica. Venerdì mattina, nel parcheggio di via Gravina si terrà una manifestazione e una raccolta firme. Secondo il Nursind, che ha promosso l’iniziativa, mancherebbero almeno cento infermieri in pianta organica, 120 medici e 80 operatori sociosanitari.

Le dichiarazioni del Nursind

Il segretario provinciale del Nursind, Salvo Vaccaro, afferma che: “Nel complesso, si sono persi oltre 100 posti letto nel solo presidio Gravina di Caltagirone, dopo la chiusura da due anni della lungodegenza, le ripetute interruzioni di pubblico servizio, relative alla fisiatria-riabilitazione motoria, la chiusura della neurologia e stroke-unit, la chiusura dei ricoveri nel reparto di ortopedia, la chiusura dei ricoveri in cardiologia, le ripetute sospensioni della reperibilità in oncologia, urologia, chirurgia per carenze di medici, già denunciata dal Nursind nel 2021, con ulteriori episodi di interruzione di pubblico servizio e possibili casi di sfociati in esiti infausti”.

Secondo il Nursind,  “tutto questo costringe il malato a ricorrere ad altre strutture sanitarie o alla sanità privata. Saremo come sempre presenti per dimostrare, ancora una volta, che la voce del Nursind non si spegne, che il nostro grido per sostenere il diritto alle cure sarà sempre presente. Esortiamo tutto il personale e i cittadini a essere presenti venerdì presso l’adiacente parcheggio auto di via Gravina, area autorizzata dal sindaco del Comune di Caltagirone, per sostenere la battaglia e difendere il diritto alla salute e l’ospedale Gravina e Santo Pietro di Caltagirone da un processo di continua degradazione” .

In conclusione, il Nursind afferma che verrà paventata la riduzione dell’attività di Emodinamica a 6 ore a partire dal 1º di febbraio, poiché sono rimasti solamente 2 Emodinamisti compreso il primario, con evidenti ricadute sulla rete dell’infarto che mette a rischio i cittadini del comprensorio.

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