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Bonus benzina 2024: in cosa consiste l’agevolazione, prevista dal Decreto energia 2023, creata per tutelare le famiglie meno abbienti dagli onerosi costi del carburante? Ecco di seguito un’utile guida al riguardo.
Bonus benzina 2024: cos’è l’incentivo economico
Il bonus equivale ad un contributo una tantum per le famiglie aventi un ISEE non superiore ai 15.000€ annui. Si tratta di un aiuto economico introdotto dal governo come “deterrente” nei confronti del caro carburanti, vista l’assenza di nuovi tagli sulle accise dei prezzi del carburante, i quali si sono a dir poco elevati nel corso degli ultimi anni.
Il contributo economico prevede il caricamento, a partire dalla metà dello scorso dicembre, di 77,20€ extra sulla Social Card che possono essere spesi oltretutto per beni di prima necessità o per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico.
Bonus benzina 2024: in cosa consiste
L’incentivo è già in erogazione a partire da metà dicembre 2023, in maniera automatica – quindi senza necessità di alcuna richiesta online – sulla card elettronica “Dedicata a te”, la quale è stata distribuita a più di un milione di famiglie tramite i servizi di Poste Italiane.
La carta dovrà essere attivata nel periodo compreso tra il 15 settembre 2023 ed il 31 gennaio 2024. Così come i beneficiari dovranno utilizzare i fondi entro il 15 marzo 2024, come previsto dal Decreto interministeriale del 29 novembre 2023.
Bonus benzina 2024: chi è escluso?
Alcune famiglie vengono totalmente escluse dall’agevolazione economica, in quanto la loro condizione economica risulta incompatibile con la richiesta della Card.
Il bonus per sostenere per spese previste dal caro benzina non sarà attivo, difatti, per i nuclei familiari titolari di:
- Reddito di cittadinanza;
- Assegno di inclusione;
- altre misure di sostegno sociale/lotta alla povertà.
Inoltre, non potranno ottenere questo incentivo economico quei nuclei familiari che hanno almeno un componente percettore di:
- indennità mensile di disoccupazione;
- indennità di disoccupazione per collaboratori coordinati e continuativi;
- indennità di mobilità;
- fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
- cassa integrazione guadagni.
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