Giuseppe Rosano, presidente Noi Albergatori Siracusa, interviene a seguito delle problematiche sorte a causa dell’incendio divampato all’aeroporto Vicenzo Bellini di Catania, mostrandosi preoccupato per le ripercussioni sulle strutture alberghiere.
Dopo l’annuncio della Sac, la società che gestisce lo scalo Bellini, riguardante la chiusura dell’aeroporto fino al 19 agosto, il presidente mette in evidenza le problematiche della viabilità e trasporti in Sicilia: “Quali misure sono state approntate per riparare al disagio? L’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, ha assicurato collegamenti straordinari tra l’aeroporto di Catania e gli scali di Palermo, Trapani e Comiso attraverso treni e autobus. Qualche compagnia aerea ha previsto addirittura la destinazione Napoli, in alternativa a Catania” – afferma Rossano, per poi continuare -. Viene quindi facile immaginare che per i siciliani e principalmente per turisti che hanno scelto di godersi una vacanza nelle destinazioni turistiche dell’area ionica, l’incendio dello scalo aeroportuale si sta trasformando in un incubo.
Oltre alle mancate comunicazioni e al disagio subito per i mancati arrivo e partenza dall’aeroporto di Catania, queste persone dovranno assoggettarsi per coloro destinati a Trapani: da 11 a 16 ore di viaggio in treno, con tre cambi, per arrivare a Catania. Più consolante ma sempre pesante la scelta del pullman che impiega, per il medesimo percorso, lo stesso tempo di un treno da Napoli a Milano“.
Una conseguenza importante è difatti le cancellazioni e modificazioni di prenotazioni negli alberghi, calate in maniera vertiginosa in poche ore alimentando la preoccupazione sul fatto che se l’aeroporto non dovesse riaprire il 19 luglio, i danni economici nel settore turistico saranno notevoli.
Una soluzione sarebbe quella di premere per la costruzione del ponte dello Stretto di Messina, per migliorare la viabilità e mobilità in Sicilia :”Se il ponte non verrà realizzato, lo stato delle opere stradali e ferroviarie rimarrà perennemente increscioso agli occhi dei turisti e degli stessi siciliani. – dichiara Rosano, per poi concludere “e ciò non potrà che danneggiare la stessa economia isolana“.