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Anche quest’anno sono disponibili le classifiche delle università italiane elaborate dal Censis e ormai diventate un appuntamento annuale a supporto dell’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria.
Classifica Censis: di cosa si tratta
La classifica è giunta alla sua ventitreesima edizione: si tratta di un’analisi articolata del sistema universitario italiano, che riporta dati riguardanti gli atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni, secondo dati come: valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità.
Sulla piattaforma online è possibile consultare le classifiche della didattica delle lauree triennali, delle magistrali a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali, per un numero complessivo di 70 classifiche stilate, basate su 948 variabili considerate.
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I grandi atenei statali: la classifica
Come lo scorso anno, per quanto riguarda i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) è l’Università di Pavia a detenere la prima posizione, con un punteggio di 91,2 punti. Al secondo posto si trova invece l’Università di Perugia, con 90,5 punti, seguita dall’Università della Calabria (90,2 punti) e dall’Università di Venezia Ca’ Foscari (89,0 punti).
Rispetto allo scorso anno migliora di due posizioni l’Università di Parma, arrivando così al quinto posto con 87,2 punti. Poi, l’Università di Salerno (87,0), che sale di cinque posizioni. Si classifica settima l’Università di Cagliari, con 86,8 punti, seguita dall’Università di Milano Bicocca (85,7), che si trova più in basso di tre posizioni rispetto alla precedente classifica.
Si mantengono stabili al nono e al decimo posto rispettivamente l’Università di Modena e Reggio Emilia (85,2) e di Roma Tor Vergata (85,0), seguite in undicesima posizione dall’Università di Genova (84,5) e alla dodicesima dall’Università di Verona (84,0). A migliorare rispetto al passato sono l’Università della Campania (che con 82,3 punti ne ottiene 15 in più per l’indicatore Borse e altri servizi in favore degli studenti) e l’Università di Messina, con 77,7 punti (+14 punti per l’indicatore Comunicazione e servizi digitali), che si collocano rispettivamente al tredicesimo e al sedicesimo posto. Poi, l’Università di Roma Tre (79,5) che passa dal diciassettesimo al quindicesimo posto.
Al contrario, perdono posizioni l’Università di Ferrara (81,2) e l’Università di Chieti e Pescara (77,3), che si trovano alla quattordicesima e diciassettesima pozione. Chiude la classifica dei grandi atenei statali l’Università di Catania, con solo 76,8 punti.
Come si posiziona l’Università di Catania?
L’Università di Catania si posiziona ultima nella classifica Censis 2023, con una media di 76,8 punti, peggiorando rispetto allo scorso anno, quando si trovava in terzultima posizione con 78,5 punti.
I dati relativi all’Università etnea rivelano che il punto di forza dell’ateneo sono la comunicazione ed i servizi digitali, che riportano infatti un punteggio totale pari a 88,0. La voce che ottiene meno punti è invece quella riguardante l’internazionalizzazione (69,0).
Le borse guadagnano 74 punti, 70 invece i servizi. Non sono ottime neanche le voci riguardanti l’occupabilità (76) e le strutture. Tuttavia, queste ultime riportano un punteggio pari a 84: sono così la seconda miglior voce dell’Ateneo, ultimo in classifica.