“Esprimiamo la più profonda preoccupazione riguardo alla comunicazione di mancato rinnovo del contratto di gestione della struttura che abbiamo con il Comune di Misterbianco – afferma il professore Daniele Abate, direttore del Museo Ludum -. Nonostante il sindaco e la cittadinanza tutta conoscano l’inestimabile valore che tale struttura ha per la nostra comunità, e nonostante le numerose richieste di incontro da noi avanzate e sempre respinte al mittente, la decisione dell’amministrazione Corsaro sembra incontrovertibile“.
“Ludum rappresenta un luogo di grande valore culturale ed educativo per residenti e visitatori – continua Abate -. Attraverso le sue esposizioni e le sue attività, offre un’opportunità unica di scoprire fenomeni scientifici e la loro applicazione e in generale per tutte le materie STEM. La nostra chiusura significherebbe privare la comunità di un patrimonio prezioso che dovrebbe essere invece preservato e valorizzato“.
Il museo si vanta di aver svolto un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani, offrendo programmi didattici, visite guidate e laboratori interattivi che permettono ai bambini e agli studenti di esplorare e imparare in modo coinvolgente. La sua chiusura acuirebbe dunque il deficit educativo della Sicilia, privandola di un ambiente stimolante e ricco di conoscenza. Ad aggravare la situazione anche il fatto che otto lavoratori perderebbero il proprio impiego presso la struttura.
Il Ludum in numeri
In oltre dieci anni di attività il Museo Ludum ha ospitato oltre 100.000 visitatori e oltre 1.200 scolaresche hanno avuto il museo come meta di viaggi di istruzione. Ludum ha partecipato a 92 progetti P.O.N. ed è stato partner in tre importanti progetti europei di contrasto all’evasione scolastica e in sostegno alle povertà educative. “Abbiamo aperto collaborazioni con i principali centri di divulgazione scientifica mondiale ed europee – prosegue Daniele Abate -. Siamo il principale museo scientifico sotto Napoli, la struttura museale più seguita sui social in Sicilia e la terza del meridione, il quarto museo della scienza più seguito d’Italia”.
“In una provincia dove anche le fattorie didattiche sono gestite dalla mafia, Ludum non ha mai chiesto denaro pubblico per esistere, non ha mai chiesto favori e non è mai dipeso da alcuna volontà politica, ma solo dalla preparazione e dalla sicurezza che il territorio siciliano potesse recepire le nostre proposte didattiche. Così ci siamo sostenuti e siamo cresciuti“, continua il direttore.
Poi la richiesta: “Chiediamo al Sindaco Corsaro di riconsiderare la decisione della sua amministrazione che comporterebbe inevitabilmente la chiusura di Ludum”. La speranza è che voglia finalmente ricevere il museo per esplorare alternative che permettano di mantenere aperto questo importante luogo.
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