Carta spesa 2023: per far fronte al caro prezzo che preoccupa sempre più la maggior parte delle famiglie italiane, tra gli interventi proposti dal nuovo Governo, è in arrivo una nuova misura di contrasto economico. Inserito già da mesi nel testo della Legge di Bilancio 2023, il provvedimento in programma prevede la distribuzione di una carta risparmio spesa. Ma di cosa si tratta e a chi spetta? Di seguito tutte le informazioni a riguardo.
Carta spesa 2023: cos’è
Per carta risparmio spesa o social card si intende una misura di intervento economico volto al sostegno delle famiglie italiane che si ritrovano in difficoltà a causa del rincaro prezzi. La carta spesa 2023 consiste in diversi blocchetti di buoni spesa che verranno erogati ai cittadini dai Comuni di riferimento per poter, quindi, acquistare beni di prima necessità, soprattutto generi alimentari.
In questa manovra un ruolo fondamentale lo svolgeranno, dunque, proprio i comuni italiani ai quali verranno stanziati 500 milioni di euro complessivi da distribuire sulla base del numero di cittadini residenti sul territorio.
Beni acquistabili
In merito ai beni acquistabili grazie alla social card non è ancora nota la lista dei prodotti ritenuti validi. Il Premier Meloni ha reso noto che il Governo avrà cura di definire tramite un apposito Decreto quali saranno gli alimenti, ma con alte probabilità si tratterà di prodotti di prima necessità.
Carta spesa 2023: a chi spetta
Chi potrà beneficiare della carta spesa 2023? Per informazioni più dettagliate bisognerà attendere la pubblicazione del Decreto relativo, ma ciò che è certo è che a richiedere l’erogazione del bonus spesa potranno essere tutte quelle famiglie con un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro.
Ecco quali sono alcuni dei parametri che verranno presi in considerazione per individuare i nuclei familiari aventi diritto:
- Età dei cittadini;
- Trattamenti pensionistici o altre forme di sussidi statali;
- Situazione economica del nucleo familiare;
- Redditi conseguiti;
- Eventuali ulteriori elementi per individuare i soggetti non in stato di effettivo bisogno.
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