Calcio Catania

Fallimento Calcio Catania Servizi Srl: 6 indagati per gestione di Torre del Grifo

Emesso dalla Procura di Catania un avviso di conclusione delle indagini preliminari dell'inchiesta.

Nella giornata di ieri la Procura di Catania ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari dell’inchiesta per i sei indagati nella presunta bancarotta fraudolenta della Calcio Catania servizi Srl, costituita con socio unico Calcio Catania Spa, dichiarata fallita il 21 settembre del 2020 e che si occupava della gestione della struttura “Torre del Grifo”.

I sei sono: Pietro Lo Monaco, Giovanni Luca Rosario Astorina, Giuseppe Di Natale, Antonio Carbone, Alessandro Gabriele Failla e Giuseppe Franchina. Si tratta, dunque, dei tre ex amministratori unici della società e di tre ex componenti del consiglio di amministrazione.

Secondo l’accusa, i sei avrebbero “cagionato o comunque aggravato, per effetto di operazioni dolose, il dissesto della società che versava in una situazione di conclamata antieconomicità della gestione fin dalla costituzione, con perdite sempre crescenti e un costante evidente squilibrio finanziario”.

Più nel dettaglio, secondo quanto contestato dalla Procura, “avendo perso il capitale sociale già nel 2016 con un patrimonio netto azzerato, con un valore negativo di 44.630 euro, senza procedere con gli adempimenti previsti” avrebbero “proseguito l’attività aziendale con l’ottica della continuità, senza limitarsi alla conservazione del patrimonio sociale”.

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

Il tutto, secondo la tesi dell’accusa contestata nella gestione della fallita Calcio Catania servizi Srl, “al solo fine di mantenere in vita una prosecuzione servente alle sole esigenze della controllante (in quanto Calcio Catania spa aveva necessità di usufruire del complesso di Torre del Grifo), maturando così ulteriori perdite e aggravando l’esposizione debitoria fino ad arrivare ad oltre 1.918.000 di euro, somma corrispondente ai debiti accertati”.