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Regione Sicilia, fondi comunitari agricoltura: “Risultati soddisfacenti”

Impegnato già il 90 per cento dei fondi disponibili e si è sulla strada giusta per attestarsi al di sopra della media europea e italiana per capacità di spesa.

Ottimi i risultati raggiunti dalla Regione Sicilia con riferimento alle performance di spesa sui fondi comunitari. Arriva anche il plauso della Commissione Ue.

Alla riunione del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale 2014-2022, tenutasi oggi a Mazara del Vallo, hanno partecipato tra gli altri i dirigenti generali dei dipartimenti regionali dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta e dello Sviluppo rurale Mario Candore, oltre ai rappresentanti della Commissione europea (Leonardo Nicolia della direzione Agricoltura), del Mipaaf (Vincenzo Montalbano), del Mef (Alessandro Mazzamati) del partenariato istituzionale economico e sociale del Psr Sicilia. 

Fino a oggi è stato impegnato il 90 per cento dei 2,9 miliardi di euro disponibili e sono stati già spesi 1,6 miliardi. Entro fine anno vanno invece certificati altri 163 milioni di euro.

“Plauso della Commissione UE”

Malgrado il blocco economico dettato dalla pandemia, prima, e dal conflitto bellico in corso in Ucraina, adesso, le performance di spesa della Regione Siciliana sui fondi comunitari ci soddisfano pienamente e oggi raccogliamo pure il plauso della Commissione Ue“, lo afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla, in occasione del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale 2014-2022.

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I dati sulle singole misure di aiuto – aggiunge l’esponente del governo Musumeci – confermano la performance di avanzamento, pertanto siamo compiaciuti per l’andamento della spesa e della programmazione che è perfettamente in linea con i nostri obiettivi. È evidente che c’è un margine di miglioramento, ma siamo sulla strada giusta per portare la Sicilia ad attestarsi sopra la media europea e italiana per capacità di spesa. Nei prossimi giorni saranno emanate le direttive per rimodulare i progetti e adeguarli all’aumento dei costi“, conclude Scilla.