In Sicilia, da qualche giorno, è ricoverato al Policlinico di Palermo, un uomo su cui si stanno facendo analisi per verificare se ha contratto il vaiolo delle scimmie. Il tampone per le analisi è stato inviato al laboratorio di virologia dell’ospedale Spallanzani di Roma.
Inoltre, è sospettato di aver contratto il vaiolo delle scimmie anche un altro uomo ospite di un centro accoglienza migranti a Canicattì, in provincia di Agrigento. Anche su di lui sono stati eseguiti prelievi e tamponi e sono in corso tutte le analisi per avere una risposta certa.
Frattanto i ricercatori dello Spallanzani di Roma hanno “completato la prima fase dell’analisi della sequenza del DNA del Monkeypox virus dei primi tre casi italiani. I campioni risultati postivi – rende noto l’Istituto – sono stati sequenziati per il gene dell’emoagglutinina (HA), che consente l’analisi filogenetica. I campioni sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale con una similarità del 100% con i virus isolati in Portogallo e Germania. Potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus «paneuropeo», correlato con i focolai in vari paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie“, – sottolinea l’Istituto.